Arma spaziale nucleare, l'allarme dei funzionari americani dopo la rivelazione: «A rischio il lavoro per fermare la Russia di Putin»

L'entourage amministrativo del presidente Biden aveva già contattato la Russia, insieme a India e Cina come possibili intermediari per bloccare i test

Giovedì 22 Febbraio 2024 di Silvia Sfregola
Il presidente russo Vladimir Putin

La rivelazione dei progetti del presidente russo Vladimir Putin di testare l'arma spaziale russa potrebbe far saltare definitivamente il lavoro dell'intelligence Usa. È quanto rivela in esclusiva il quotidiano statunitense “Politico”. Fonti vicine agli 007 hanno fornito alla Cnn un dossier più dettagliato su quello a cui sta lavorando Mosca e sulla minaccia che potrebbe rappresentare un'arma spaziale nucleare in grado di distruggere i satelliti e paralizzare una vasta fascia di quelli commerciali e governativi da cui dipende il mondo intero. «L'entourage amministrativo del presidente americano Joe Biden stava lavorando a porte chiuse per dissuadere la Russia dal testare l’arma spaziale», riporta il quotidiano Politico.

«Uno dei motivi per cui i funzionari statunitensi non hanno diffuso ampiamente informazioni sugli sforzi della Russia per sviluppare una nuova arma spaziale è che l’amministrazione stava cercando di avviare colloqui per convincere Mosca a ritirare il programma.

Secondo un funzionario americano e una persona a conoscenza del progetto, alti membri dell’intelligence e dell’amministrazione avevano contattato la Russia - insieme a India e Cina come possibili intermediari - riguardo al progetto prima che diventasse pubblico». 

Le rivelazioni sull'arma nucleare spaziale

La militarizzazione dello spazio da parte della Russia: sarebbe questa, secondo quanto riportato ai media Usa, «la seria minaccia alla sicurezza nazionale» rivelata a sorpresa dal capo della commissione intelligence della Camera Usa, il repubblicano Mike Turner. Secondo il New York Times, gli Stati Uniti hanno riferito al Congresso e ai loro alleati in Europa nuove informazioni di intelligence su capacità nucleari russe che potrebbero rappresentare una seria minaccia internazionale, anche se non urgente perché tali capacità sono ancora in fase di sviluppo e non sono quindi state dispiegate. Secondo un attuale e un ex funzionario statunitense le nuove informazioni sono collegate ai tentativi di Mosca di sviluppare un'arma nucleare antisatellite nello spazio, uno scenario da “Star wars”. In precedenza “Politico” aveva indicato tra le ipotesi principali il missile ipersonico 3 M22 Zirkon, che ha una gittata tra 400 e 1.000 chilometri, e può volare a una velocità fino a 9.800 km/h (Mach 8) eludendo i sistemi di difesa e colpendo obiettivi navali e di terra. Finora soltanto Mosca dispone già di questi vettori, che negli Usa sono ancora in fase sperimentale. Entrato in servizio lo scorso anno a bordo della fregata russa Admiral Golovko, lo Zirkon è stato sviluppato in risposta al ritiro Usa dal trattato Abm sui missili balistici e sarebbe stato usato la prima volta il 7 febbraio scorso in Ucraina. Ora, i funzionari statunitensi sono sempre più preoccupati che la Russia proceda con i test della sua arma nucleare antisatellite spaziale. Se la Russia dovesse riuscire nel suo lancio, dimostrerebbe che potrebbe avere la capacità di far esplodere un’arma nucleare nello spazio e danneggiare i satelliti su cui gli Stati Uniti e altri paesi fanno affidamento per le comunicazioni, Internet e le operazioni militari.

A repentaglio gli sforzi degli Stati Uniti

I funzionari americani stimavano che le informazioni relative allo spazio fossero altamente sensibili e che lavorare attraverso i canali diplomatici sarebbe stato più efficace. «Temevano - scrive Politico - che se l’informazione fosse diventata pubblica avrebbe probabilmente fatto arrabbiare il presidente russo Vladimir Putin». Ma nelle ultime settimane, l’amministrazione era sempre più preoccupata che Mosca fosse pronta a lanciare l'arma e ha condiviso quelle informazioni con un gruppo di legislatori a Capitol Hill. Alti funzionari della comunità dell’intelligence, della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato a gennaio avevano elaborato un piano per cercare di convincere la Russia a fare marcia indietro esercitando anche pressioni diplomatiche attraverso intermediari. «I funzionari statunitensi avevano contattato Cina e India, sottolineando il pericolo e la possibilità che anche i loro satelliti potesserp essere danneggiati. Avevano inoltre discusso di piani per impegnarsi ulteriormente con i rappresentanti di quei Paesi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco dello scorso 17 febbraio. Entrambi i Paesi ospitano importanti società satellitari private e hanno capacità di lancio spaziale indipendenti». Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan avrebbe dovuto informare i legislatori su questi piani prima che il presidente della Camera dei servizi segreti Mike Turner (R-Ohio) la scorsa settimana rilasciasse una dichiarazione facendo scoppiare il caso.

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 14:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA