Dopo Merk, che ha già chiesto l’autorizzazione alla Food and Drugs Administration e all’Ema per distribuire il molnupiravir, già approvato in Gran Bretagna, arriva Pfizer: il colosso farmaceutico ha annunciato che anche la sua pillola antivirale per il trattamento del Covid-19 è pronta. Pfizer ha anche diffuso i dati del primo studio sull’efficacia del medicinale: ridurrebbe il rischio di ospedalizzazione o morte dell’89% se somministrato entro tre giorni dall’inizio dei sintomi. Entrambi i farmaci sono stati pensati per i pazienti considerati ad alto rischio, come quelli di età superiore ai 60 anni o con patologie concomitanti che rendono più pericolosa l’infezione da Covid. La pillola Pfizer, se verrà approvata, verrà venduta con il nome di Paxlovid.
Pillola Pfizer anti Covid, come funziona
La sperimentazione è stata effettuata su oltre 1.200 pazienti Covid, sia negli Usa che all’estero: le persone che assumevano il farmaco Pfizer avevano molte meno probabilità di finire in ospedale rispetto alle persone che assumevano placebo. I volontari sono stati arruolati tra luglio e settembre, quando la variante Delta si stava diffondendo nel mondo: non erano vaccinati e avevano almeno una caratteristica che li metteva a maggior rischio di ammalarsi gravemente a causa del virus, come l’età avanzata, l’obesità o il diabete.
Il trattamento
Il trattamento consiste in 30 pillole somministrate nell’arco di cinque giorni, comprese 10 pillole di ritonavir, un farmaco utilizzato anche per il virus dell’Hiv e che aiuta il farmaco anti-Covid di Pfizer a rimanere attivo nel corpo più a lungo. Il molnupiravir, invece, prevede l’assunzione di 4 pillole al giorno per cinque giorni. Il presidente Usa, Joe Biden, ha garantito che gli Stati Uniti si sono già assicurati «milioni di dosi» del medicinale. La terapia, ha aggiunto, «sarebbe un altro strumento nella nostra cassetta degli attrezzi per proteggere le persone dalle peggiori conseguenze del Covid». Il governo Usa ha negoziato con Pfizer una quantità sufficiente di pillole per 1,7 milioni di cicli di trattamento, con un’opzione aggiuntiva per 3,3 milioni. È circa la stessa quantità che gli Stati Uniti hanno prenotato a Merck.