David Kozak, la strage di Praga. L'arsenale e i deliri social: «Sono David e odio tutti». I sospetti su altri delitti

Il 24enne ha ucciso il padre, poi 14 studenti all'Università. I compagni: "Un tipo scialbo, un nerd"

Venerdì 22 Dicembre 2023 di Mauro Evangelisti
David Kozak, la strage di Praga. L'arsenale e i deliri social: «Sono David e odio tutti». I sospetti su altri delitti

ROMA «Mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola. Ho sempre sognato di uccidere» si legge nel suo cupo canale Telegram. Ma chi era David Kozak, il killer di 24 anni che con un fucile di precisione, dal quarto piano di un edificio dell'Università di Praga, ha ucciso quattordici persone prima di togliersi la vita? Primo dubbio: è la stessa persona che il 15 dicembre ha ucciso un uomo di 33 anni e la figlioletta di appena due mesi a Klanovice, in una foresta nei dintorni di Praga? La polizia: «Stiamo lavorando molto seriamente su questa pista».

Nella casa dove la polizia ha trovato il cadavere del padre, Kozak aveva un arsenale di armi e munizioni (molte le aveva portate con sé all'università). Si sta indagando per capire se altri omicidi irrisolti siano stati commessi dal giovane che su Telegram aveva scritto: «Ho capito che una sparatoria di massa è più conveniente rispetto all'attività di serial killer».

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Ma torniamo alla domanda: chi era David Kozak? Era un ragazzo scialbo, insipido, tranquillo, uno che non si faceva notare, racconta chi ha frequentato l'università con lui. Ed era uno studente modello: iscritto a Lettere, l'anno scorso aveva già conseguito una laurea in Storia-Studi europei (come documenta un sito ceco, Seznam Zprávy) e aveva ricevuto un premio per la tesi. «Era un tipo introverso, strano, probabilmente come qualunque altro nerd» dice un vicino di casa al quotidiano Blesk. Solo un nerd? No, David Kozark era anche altro: era un giovane con problemi psichici, uno che aveva aperto un canale su Telegram, in russo, in cui lanciava proclami, «ucciderò molte persone», «io odio tutti e tutti odiano me, ma non mi importa». E che diceva di ispirarsi ad Alina Afanaskina, una ragazzina di 14 anni, che il 7 dicembre, a Bryansk, in Russia, ha ucciso due studenti e poi si è tolta la vita. «Ho aspettato, ho sognato, volevo, ma Alina è alla fine arrivata, era come se fosse venuta in mio aiuto dal cielo giusto in tempo. Alina mi è stata molto vicino». E ha aggiunto: «Ma io completerò il suo lavoro».

SOCIAL NETWORK

Chi era David Kozak? Un ragazzo alto uno e novanta, di bell'aspetto, i capelli biondi e lunghi, che però sui social era quasi un fantasma, se non fosse per quello strano canale Telegram. Di lui nessuno ricorda una fidanzata o un gruppo di amici. Una studentessa che ha studiato Storia con lui dice: «Non si è divertito molto con il nostro gruppo». Timido e studioso. Ma è lo stesso ragazzo che scrive su Telegram: «Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi. Ho sempre voluto uccidere. Ho capito che era molto più conveniente fare una strage di massa invece di essere un serial killer».

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Scrive il 12 dicembre in quello che su Telegram era il suo diario: «È una giornata di merda, è una vita di merda». Il 13 dicembre: «Bevo il tè e vorrei spararmi». Il 17 dicembre: «Odio il mondo e voglio lasciare quanto più dolore possibile». Il 19 dicembre: «Ho un fischio nelle orecchie». Quello sul ronzio che lo perseguita è l'ultimo messaggio prima della strage. David Kozak abitava in una piccola città, Hostoun, meno di duemila abitanti, nei pressi di Kladensko, a 21 chilometri da Praga. Qui ieri mattina ha ucciso il padre, 55enne. Il direttore della polizia Martin Vondráek: «Alle 12.20 abbiamo ricevuto la notizia che un uomo di 24 anni era diretto a Praga dove voleva togliersi la vita. Alle 12.45 abbiamo ricevuto la notizia che nello stesso villaggio è stato trovato morto il padre». Dunque, tra l'omicidio del genitore, avvenuto attorno a mezzogiorno, e la strage sono trascorse tre ore. David Kozak aveva organizzato tutto perfettamente, perché ha portato con sé un fucile di precisione, ha viaggiato tra Kladensko e Praga, è salito al quarto piano, ha posizionato l'arma e ha cominciato a sparare sulla strada, su chiunque passasse. Nel frattempo la polizia aveva diffuso una nota di ricerca. Ma il giovane studente, timido e grigio, «scialbo», il nerd, ha beffato tutti. Malgrado i problemi psichiatrici di cui hanno parlato i media della Repubblica Ceca, aveva un regolare porto d'armi. Resta un ultimo dubbio: come mai scriveva in russo? Tra l'altro, osserva qualcuno, il suo russo è perfetto. La polizia di Praga ha precisato: stiamo ancora indagando per capire che quel profilo Telegram fosse davvero il suo. «Ma in Repubblica Ceca - precisa un giornalista di Praga - almeno metà della popolazione conosce il russo».
 

Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA