L'Europa stringe la morsa intorno ai no vax.
Austria e Germania, è quarta ondata
Alle prese con la quarta ondata, è Berlino ad annunciare una nuova fase generalizzata della campagna di prevenzione, accompagnata a una linea dura verso i no vax. Il presidente della Turingia, Bodo Ramelow, ha minacciato di non curare più chi non accetterà la somministrazione del siero, se dovesse salire eccessivamente la pressione sulle strutture sanitarie. E intanto, da lunedì la Sassonia - dove si teme un nuovo lockdown se non si agirà «velocemente» - diventerà il primo Land tedesco a limitare l'accesso a ristoranti, bar ed eventi culturali ai soli immunizzati, cioè a chi è vaccinato o guarito dal Covid, escludendo la possibilità del tampone come lasciapassare. Nelle ultime 24 ore il Robert Koch Institut ha registrato 37.120 nuovi casi - nuovo picco negativo dopo quello di ieri - e 154 decessi in Germania. A livelli record è anche il valore settimanale dell'incidenza dei contagi, con 169,9 pazienti su 100 mila abitanti. «La quarta ondata ha molto accelerato e colpisce con grande irruenza. Davanti a noi abbiamo settimane difficili», ha avvertito il ministro della Salute tedesco Jens Spahn.
#AustrianNews:
Chancellor #Schallenberg: As of Monday, 08.11, the 2G Rule will apply throughout #Austria everywhere where the 3G Rule previously applied (restaurants, cafes, hotel industry, body-related service providers, old people's and nursing homes)#CoronaVirusAT #3G #2G https://t.co/haGfbFeOCr— Exploring All Things Austrian (@AllesDaDaism) November 5, 2021
Terza dose, si accelera
L'accelerazione sul booster è sempre più decisa in tutta Europa. Anche Malta, che con il 94% è il Paese col più alto tasso di vaccinazioni complete nel continente, ha annunciato che le terze dosi saranno «gradualmente estese a tutte le persone sopra i 12 anni di età». E proprio il booster sembra aver contribuito in maniera cruciale alla frenata dei contagi nel Regno Unito, dove è già stato somministrato a oltre 9 milioni di persone e continua il lento ma graduale calo dei contagi e dell'indice d'infezione Rt, fino al di sotto della soglia di rischio di 1. L'altra misura su cui il Vecchio Continente continua a spingere è il green pass. Oggi il Parlamento francese ha adottato il progetto di legge cosiddetto di 'vigilanza sanitarià che consente di ricorrere al certificato Covid fino al 31 luglio. E anche a Bruxelles si discute di linee guida comuni sulla durata delle certificazioni.
«Non è stata stabilita una scadenza per i certificati vaccinali» a livello Ue, «tuttavia gli Stati membri possono fissare regole» sul periodo di validità, ha fatto sapere la Commissione, sottolineando però che è «ancora troppo presto» per dire se ci saranno raccomandazioni al riguardo. Allarmante resta intanto il livello dei contagi in Europa orientale e nei Balcani, dove i tassi di vaccinazione sono i più bassi del continente, con picchi negativi intorno al 30% in Romania e Bulgaria. Con 6.932 nuovi casi in 24 ore, la Croazia ha superato oggi il suo record negativo di infezioni giornaliere e annunciato il ritorno di limitazioni per gli eventi pubblici e un rafforzamento del green pass. E anche l'Islanda annuncia una nuova stretta. Dall'altra parte del mondo, invece, a Rio de Janeiro i ricoverati sono ai minimi da inizio pandemia e le autorità puntano a celebrare con raduni di massa del Capodanno a Copacabana e del Carnevale.
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Die aktuelle Entwicklung ist sehr besorgniserregend. Verfügbare intensivmedizinische Kapazitäten könnten überschritten werden, wenn die Zahl der Übertragungen nicht rasch abnimmt.
Deshalb⤵️
- AHA+L
- Impfen
- Kontaktreduzierung
- Symptome? Daheim bleiben/PCR-Test veranlassen pic.twitter.com/n2pz7Ow6ng— Robert Koch-Institut (@rki_de) November 4, 2021