Resuscitare il Magistrato alle acque? Difficile ma vale la pena provarci

Giovedì 23 Febbraio 2017
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Egregio direttore,
mi permetto di sottoporre alla Sua attenzione che la secolare Istituzione della Serenissima in materia di regolamentazione dei fiumi, definita Magistrato alle acque è stata sostituita da Provveditorato per le opere pubbliche con recente decreto del Governo. Si può chiedere perchè il Magistrato alle acque voluto dal Consiglio dei Dieci della Serenissima agli inizi del 1600 è stato cancellato e sostituito con un provveditorato che in materia di regolamentazione dei fiumi ha competenze simili?

Da una nota storica del 1714 il Magistrato alle acque è stato inoltre elevato ad istituzione permanente, quale riconoscimento dato ad una città che con esemplare competenza gestiva il mondo delle acque. Il caso Mose non appartiene a quel mondo.

Ciò premesso la Venezia Stato da mar potrebbe o dovrebbe, secondo il mio modesto parere riappropriarsi del Suo Magistrato che costituisce un pilastro fondamentale nella lunga storia della città e del suo entroterra. Anzi, chi più di Venezia ha il titolo per difendere la propria istituzione e consegnarla alla storia nella sua autenticità?


Giusepe Muneratti
Mirano (Ve)



Caro lettore,
il Magistrato alle acque, che aveva tra i suoi compiti anche quello di verificare e supervisionare la costruzione delle cosiddette dighe mobili per la salvaguardia di Venezia, è stata inghiottito dall'inchiesta Mose. L'indagine che ha fatto emergere un colossale giro di tangenti e regalie, ha visto tra i suoi protagonisti anche alcuni dei dirigenti a capo del Magistrato alle acque: funzionari infedeli che, secondo le accuse, ammorbidivano controlli e verifiche in cambio di cospicue dazioni di denaro da parte del Consorzio Venezia Nuova, l'ente concessionario dell'opera. Sull'onda dello scandalo e del clamore suscitato, il governo decise di cancellare il Magistrato alle acque e di sostituirlo con il più anonimo Provveditorato per le Opere pubbliche. Una trasformazione essenzialmente di facciata e immotivata nella sostanza. Tuttavia, va ricordato, furono rarissime le voci che, anche da Venezia, si levarono contro quella decisione. E il Magistrato alle acque affogò nel gorgo delle tangenti e degli affari sporchi. Ora, riportare in vita il nome della secolare Istituzione veneziana credo sia molto difficile. Ma vale la pena di provarci. Partendo da questa sua lettera. 
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