Veneto Banca, il basso prezzo delle azioni incentivo a investire

Domenica 29 Maggio 2016
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Caro Direttore
mi ha un po' stupito il titolo di centro pagina del Gazzettino “Veneto Banca choc: azioni a 0,10 euro”. Forse qualcuno si era illuso, ma era evidente che i titoli della banca di Montebelluna si sarebbero posizionati sullo stesso prezzo di quelli della consorella berica. Dato lo scarso interesse dei cosiddetti investitori istituzionali, ed in assenza di banche italiane disposte ad un'acquisizione, l'operazione di ricapitalizzazione si sta avviando ad essere una fotocopia di quella della Vicentina, con il Fondo Atlante costretto ad un massiccio intervento per garantirne il buon esito. Non credo infatti che i vecchi soci, massacrati dalle perdite, avranno tanta voglia di mettere mano al portafoglio, ed è quindi assai improbabile che si raggiunga il livello di flottante del 25% richiesto da Borsa Italiana per la quotazione. Colpisce invece che si stia ancora discutendo di un'eventuale azione di responsabilità nei confronti di coloro che questi disastri hanno in qualche modo innescato.


Umberto Baldo
Abano Terme (Pd)


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Caro lettore,
non so quanti soci decideranno di aderire all'aumento di capitale di Veneto Banca. E neppure a quale prezzo. Un fatto è certo: molti miliardi di ricchezza sono andati in fumo e gli effetti di questa enorme distruzione di valore non saranno facile da metabolizzare neppure per un territorio ricco come il Nordest. Continuo però a pensare che, benché accomunate da analogo e disastroso destino, lo stato di salute delle due popolari venete non sia esattamente lo stesso. Sono entrambi malati gravi e bisognosi di cure massicce. Anzi nel caso della Pop Vicenza possiamo tranquillamente parlare di un moribondo salvato da morte certa dall'attuale gruppo dirigente. Tuttavia i fondamentali dell'istituto di Montebelluna (che tra l'altro ha in portafoglio un'altra banca quotata, Bim, valutata intorno ai 300 milioni) e le stesse problematicità rilevate dalle ispezioni della Vigilanza, fanno di Veneto Banca, un boccone un po' meno indigesto per piccoli e grandi investitori e, insieme, una preda appetibile per altri gruppi bancari che in questo momento preferiscono, com'è ovvio, tenere coperte le loro carte. Naturalmente sarà innanzitutto il mercato a decidere e ha perfettamente ragione lei nel sottolineare il naturale scetticismo con cui i soci dell'istituto, massacrati dalla svalutazione del titolo, guardano all'aumento di capitale, indipendentemente dal prezzo.
Tuttavia se l'aumento di capitale della Pop Vicenza si è rivelato nei fatti un'operazione di salvataggio da parte del fondo Atlante, la ricapitalizzazione di Veneto Banca e il suo possibile ingresso in Borsa potrebbe diventare una sfida anche per il mondo economico del Nordest. Che non può accettare, senza colpo ferire, di vedere anche la sua seconda popolare interamente inghiottita dal fondo Atlante. In questo senso un prezzo basso come quello ipotizzato, 0,10 centesimi per azione, potrebbe essere un incentivo per qualcuno ad investire.
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