Vaccini, è scontro tra ministri: meglio usare il buonsenso

Sabato 13 Maggio 2017
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Egregio direttore,
faccio fatica a capire la spaccatura dentro il governo sulla obbligatorietà per gli studenti di sottoporsi ad alcune vaccinazioni per iscriversi alle scuole elementari. A me sembra un principio quasi ovvio anche alla luce della modifiche della nostra società e all'arrivo in Italia di famiglie con ragazzi provenienti da altri Paesi con un diverso livello di tutele sanitarie rispetto a noi. Perchè mai la ministra dell'Istruzione Fedeli ha cercato di opporsi all'iniziativa della sua collega Lorenzin? Non capisco.


Luisa Franzin
Padova



Cara lettrice, la ministra Fedeli, con il piglio ideologico che la contraddistingue, è intervenuta a gamba tesa sull'iniziativa della sua collega Lorenzin, ministra della Sanità, sostenendo che Il diritto alla istruzione non è meno importante di quello alla salute.
Sembra di capire che per la numero uno del sistema educativo italiano sarebbe illegittimo negare l'accesso alla scuola dell'obbligo a chi si rifiuta di vaccinarsi. Naturalmente che questa scelta possa comportare dei rischi per la salute dello studente che non accetta di vaccinarsi e per i suoi compagni non sembra essere un elemento così importante per la responsabile dell'Istruzione. A me pare che, in questo come in altri casi, un altro dovrebbe essere il principio da applicare. Quello che in latino recita così: Primum vivere, deinde philosophari, cioè prima si pensi a vivere, poi a fare della filosofia. Un atteggiamento pragmatico e di buon senso che forse la ministra Fedeli considera eccessivamente banale. Ma che se applicato più spesso ci eviterebbe tante, inutile discussioni. Come questa.
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