Vaccini, leciti i dubbi ma non i pregiudizi

Giovedì 4 Maggio 2017
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Perché nessun dato viene fornito su quante persone sono rimaste lesionate per tutti questi anni dalla somministrazione di vaccini?  Ho presente una famiglia il cui figlio causa l'antipolio è rimasto spastico grave. 
Interessi economici enormi e tutela della salute si confondono in maniera anche sospetta.  Ma i nostri anticorpi naturali che hanno permesso all'umanità di sopravvivere per milioni di anni sono andati tutti perduti? Certamente i fisici più delicati e con meno anticorpi vanno tutelati ma da questo a negare la presenza delle nostre difese immunologiche formatesi attraverso migliaia e migliaia di anni, mi sembra che debba essere studiato e valutato onestamente.  Mi scuso ma i dubbi sono tanti anche sulle conseguenze che possono essere presenti sulla formazione di conseguenze psicologiche di tutta questa chimica introdotta in modo così indiscriminato su tutti. 


Mario Pasetti

Caro lettore, è lecito avere dubbi, farsi domande e cercare risposte. Non lo è farsi acriticamente condizionare dai pregiudizi. Gli anticorpi naturali di cui l'uomo dispone non hanno impedito che migliaia e miglia di bambini fossero colpiti da poliomelite o che per secoli il vaiolo sterminasse intere popolazioni (un solo dato: si calcola che a causa di questa malattia nel XVIII secolo morissero fino a 400mila persone l'anno). Ad impedirlo sono stati invece i vaccini. È questo è un dato incontrovertibile. E se la vita media nel mondo occidentale si è allungata in modo così importante è anche merito di queste forme di prevenzione che non sono intrugli chimici ma prodotti essenzialmente biologici. Quanto alle conseguenze anche i vaccini, come ogni umana attività, non sono esenti da rischi al 100 per cento. Ma i rischi che derivano dal rifiuto dei vaccini sono incommensurabilmente superiori. Le cito un esempio su uno dei vaccini più contestati, quello contro il morbillo. Ebbene chi contrae il morbillo ha statisticamente una possibilità su 3 mila di morire. Chi si vaccina ha una possibilità su un milione di contrarre firme allergiche gravi. Sono numeri che parlano da soli.
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