​Terrorismo, la censura sarebbe una nostra sconfitta

Venerdì 29 Luglio 2016
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Caro direttore,
come noto chi fa capo all'Isis conosce bene i media occidentali, sfruttandone debolezze e potenza. Alcuni giornali e notiziari, s'interrogano circa la possibilità di "censurare" gli attentatori, o di renderli anonimi.
È già una loro vittoria limitare un comportamento per noi normale? È una loro vittoria il condizionare il nostro diritto d'informazione?


Alessandro Semenzato
Spinea (Ve)




Caro lettore,
già il fatto che noi ci interroghiamo sulla possibilità di autocensurarci mi sembra una piccola vittoria dei tagliagole dell'Isis. Dar loro una soddisfazione ancora maggiore, limitando la nostra libertà di informazione, credo sarebbe un clamoroso autogol. Non è abdicando ai nostri diritti che sconfiggeremo i terroristi. Anzi, li renderemmo ancora più convinti del loro folle agire e, insieme, della fragilità dei principi su cui è costruita la nostra civiltà. Sul piano pratico poi, non credo che non pubblicare le immagini degli attentatori o i loro nomi ridurrebbe il numero di stragi o di kamikaze pronti a immolarsi nella guerra santa contro gli infedeli. Ed in ogni caso, l'idea che nella società della comunicazione globale si possa imporre una forma di censura tutti gli organi di informazione, è semplicemente impraticabile.
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