Taxi, nessuno ha cercato di disinnescare la rivolta

Mercoledì 22 Febbraio 2017
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Egregio direttore,
a Roma ieri c'è stata una manifestazione di tassisti e ambulanti in vista di un incontro con i competenti rappresentanti governativi.
Gli animi, comprensibilmente agitati sono rimasti, comunque, nei limiti del lecito. Ciò fino allo scoppio di tre bombe carta che hanno suscitato stupore e paura. Le tre bombe non hanno provocato danni consistenti ma hanno sollevato i seguenti interrogativi : chi sono gli autori e quale è stato il loro vero obbiettivo? 
Io penso che l'evento al di là del danno materiale non rilevante arrecato, richieda comunque la massima attenzione delle nostre forze competenti anche nella considerazione che l'evento possa diventare il primo di una serie con veri e propri ordigni esplosivi.


Luigi Fistarollo
Mira Ve


Caro lettore, 
per quanto carta sempre bombe restano e non vanno sottovalutate. Nè nelle loro possibili conseguenze nè nel loro significato. Non credo però che siamo alla vigilia di un' escalation bombarola. Piuttosto credo che qualcuno voglia o possa approfittare del malcontento, reale, di alcune categorie. E qui occorre anche dire che la gestione della vertenza taxi e anche quella degli ambulanti non è esente da critiche.

Si è consentito che la situazione arrivasse al limite di guardia e lo superasse senza far nulla, senza mettere in atto nessun tentativo di mediazione o almeno di fattiva persuasione. Per sei giorni nella capitale del Paese è stato impossibile trovare un taxi ma non c'è stato esponente delle istituzioni che si sia sentito in dovere di provare a disinnescare la rivolta e a dare qualche risposta al malcontento della categoria, giusto e sbagliato che sia. 
Si è lasciato fare, nella speranza forse che le cose si risolvessero da sole. E' una vecchia tattica italiana. Peccato che non funzioni più. 
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