I ricatti della piccola Grecia, Europa irrisoluta e scialba

Venerdì 27 Maggio 2016
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Caro direttore, ancora una volta l'Europa con il caso Grecia ha dimostrato di avere non un governo ma, come diciamo alle volte noi italiani, un governicchio. Dietro le dichiarazioni di soddisfazione sul salvataggio di questa piccola nazione infatti, c'è un compromesso trovato all'ultimo minuto dopo estenuanti trattative con la Germania, che per semplici motivi elettorali ha imposto ai partner europei di rimandare il problema al 2018, cioè dopo le proprie elezioni interne. A parte la delusione di veder governata l'Unione Europea da simili piccolezze, quello che trovo più irritante è la silenziosa sudditanza di tutti gli altri paesi. Se questa è l'Europa, direi che non ne abbiamo proprio bisogno. 

Marco Dal Prà
Mestre (Venezia)


Caro lettore, l'Europa è seduta sull'orlo di un precipizio: il referendum del 26 giugno sulla permanenza della Gran Bretagna nella Ue rischia di sconvolgere i già precari equilibri politici dell'Unione. Secondo alcuni osservatori, il sì all'uscita del Regno Unito potrebbe persino essere uno shock salutare per il processo di integrazione europea, che ha avuto sempre nella Gran Bretagna un tiepido e problematico fautore. Ho qualche dubbio in tal senso, ma, salutare o meno, il no inglese avrebbe comunque effetti traumatici e complessi da gestire per una leadership europea irrisoluta e scialba come quella attuale. In queste condizioni non è la Germania ad aver voluto salvare la piccola e malandata Grecia, ma tutta l'Europa, che è talmente debole e pericolante da dovere subire anche i ricatti del governicchio dell'ex barricadero Tsipras.
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