I processi? Devono essere più veloci. Ma per tutti

Mercoledì 20 Settembre 2017
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Egregio direttore, 
abbiamo appreso la scorsa settimana che l'onorevole Mastella, dopo 9 anni, è stato assolto in primo grado dall'accusa che lo aveva condotto alle dimissioni da ministro del governo Prodi. Tali dimissioni avevano determinato la caduta di un governo che già si basava su una maggioranza risicata,e ciò aveva poi determinato un cambio nella guida politica del nostro Paese. Comunque 9 anni per un giudizio di primo grado. Qualche giorno fa l'ex sindaco di Venezia Orsoni è stato assolto dall'accusa di illecito finanziamento, che con il suo arresto aveva determinato la caduta della Giunta,l'arrivo di un commissario ed un cambio di guida politica. Può darsi che alcune accuse verso uomini politici non siano sostenute da prove davvero forti, e che quindi non reggano ai processi, perchè questa situazione si è creata spesso negli ultimi anni, e per politici di vario colore.

Ora i giudici applicano le leggi, ma dovrebbero forse essere più attenti, perchè accusare politici è un fatto importante, che rende alla fine nullo il voto espresso dai cittadini. E poi, soprattutto, non è tollerabile l'attuale durata dei processi. Nonostante se ne parli da decenni, nulla di realmente efficace si è fatto. Ogni cittadino ha diritto ad un giudizio celere, che ne determini colpevolezza od innocenza. Ma questo è ancora più importante in processi politici,dai quali dipende il governo della cosa pubblica. Ovviamente la legge deve essere il più possibile uguale per tutti,e nessun politico può esserne esentato. Ma una giustizia troppo lenta è di per se stessa ingiusta.


Francesco Sinisi

Caro lettore,
chi è chiamato ad amministrare la giustizia dovrebbe tenere in massima considerazione la virtù della prudenza e il senso della misura in ogni sua scelta e decisione. Questo però deve avvenire sempre e comunque. Non si può rivendicare un trattamento preferenziale o un sovrappiù di prudenza per i politici o gli amministratori pubblici. Se la legge è eguale per tutti, lo deve essere davvero. Senza distinzioni di ruolo sociale. Lo stesso vale per la lentezza dei processi: è un cancro del nostro sistema giudiziario. Ma lo è ad ogni livello. E non credo sarebbe giusto pretendere corsie preferenziali per alcune categorie. Aumenteremmo solo l'ingiustizia.
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