Caro direttore,
osservando il dibattito politico in corso risulta evidente che andiamo verso elezioni politiche in cui una sensibilità cattolica non sarà rappresentata da nessuno dei grandi partiti e nessuno dei loro leader. Non è ovviamente in questione la loro fede personale e quella di numerosi politici: ma il fatto che nessuno dei temi che potrebbero essere caratteristici di una visione cristiana del bene comune sarà, che piaccia o no, minimamente presente.
Una visione diversa dell'economia? Il ripudio della guerra se non come estrema legittima difesa? Difesa della vita più debole? Un'idea della scuola e dell'Università come luoghi di formazione umana e civile e non come allevamenti per futura manodopera? Su queste cose si può avere una posizione o un'altra, siamo in democrazia, alla fine vince la maggioranza: ma chi volesse che su questi temi, e altri, fosse almeno contata la propria sensibilità cristiana, o comunque ispirata alla cultura cristiana, per che cosa o chi dovrebbe votare?
Renzo Bulbarella
Torreglia PD
Caro lettore,
potremmo discutere a lungo su come e quanto un partito che si definiva cristiano ha davvero rappresentato negli scorsi decenni i valori del cattolicesimo nel nostro Paese. Credo che su questo punto abbia ragione il Papa: non serve un partito cattolico, servono cattolici che facciano politica e che mettano se stessi al servizio del bene comune. I partiti non sono una rappresentanza sindacale di valori o di interessi particolari: sono, pur con la loro identità, portatori di interessi generali. Devono fare sintesi di esigenze e aspettative diverse presenti nella società, non imporre un'etica di Stato o una visione unilaterale dei bisogni di una comunità. Il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa offrono chiavi di lettura e indicazioni di straordinaria attualità. Ma non possono nè devono diventare un programma di partito. Devono invece essere rappresentati con autorevolezza dentro la società e nelle assemblee legislative. Cioè laddove leggi e norme prendono forma E perché ciò accada non serve un partito. Servono politici cattolici credibili e coerenti.
Ultimo aggiornamento: 10:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA osservando il dibattito politico in corso risulta evidente che andiamo verso elezioni politiche in cui una sensibilità cattolica non sarà rappresentata da nessuno dei grandi partiti e nessuno dei loro leader. Non è ovviamente in questione la loro fede personale e quella di numerosi politici: ma il fatto che nessuno dei temi che potrebbero essere caratteristici di una visione cristiana del bene comune sarà, che piaccia o no, minimamente presente.
Una visione diversa dell'economia? Il ripudio della guerra se non come estrema legittima difesa? Difesa della vita più debole? Un'idea della scuola e dell'Università come luoghi di formazione umana e civile e non come allevamenti per futura manodopera? Su queste cose si può avere una posizione o un'altra, siamo in democrazia, alla fine vince la maggioranza: ma chi volesse che su questi temi, e altri, fosse almeno contata la propria sensibilità cristiana, o comunque ispirata alla cultura cristiana, per che cosa o chi dovrebbe votare?
Renzo Bulbarella
Torreglia PD
Caro lettore,
potremmo discutere a lungo su come e quanto un partito che si definiva cristiano ha davvero rappresentato negli scorsi decenni i valori del cattolicesimo nel nostro Paese. Credo che su questo punto abbia ragione il Papa: non serve un partito cattolico, servono cattolici che facciano politica e che mettano se stessi al servizio del bene comune. I partiti non sono una rappresentanza sindacale di valori o di interessi particolari: sono, pur con la loro identità, portatori di interessi generali. Devono fare sintesi di esigenze e aspettative diverse presenti nella società, non imporre un'etica di Stato o una visione unilaterale dei bisogni di una comunità. Il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa offrono chiavi di lettura e indicazioni di straordinaria attualità. Ma non possono nè devono diventare un programma di partito. Devono invece essere rappresentati con autorevolezza dentro la società e nelle assemblee legislative. Cioè laddove leggi e norme prendono forma E perché ciò accada non serve un partito. Servono politici cattolici credibili e coerenti.