Egregio direttore,
quest'anno il Nobel per la letteratura è andato a mr Tambourine Man Robert Allen Zimmerman, in arte Bob Dylan, da Duluth, Minnesota. Spesso, di fronte alle scelte della Reale Accademia Svedese in campo letterario, ci si chiedeva ma chi è?, come nel caso della Szymborska, Mo Yan, o della Aleksievic ed era un interrogativo stimolante che portava a cercare e a leggere le opere di questi scrittori. Stavolta la domanda è ma perchè? e non c'è nessuna curiosità da soddisfare stante la notorietà planetaria del cantante in questione. La motivazione è «per aver creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana» Appunto! Ed il Nobel per la letteratura non è un qualsiasi Grammy Awards, perbacco.
Il richiamo poi agli aedi ed ai troubadours fa davvero sorridere e lo spocchioso silenzio del neo insignito la dice lunga sulla considerazione che ha per questo storico riconoscimento, per tutti il coronamento della propria carriera accademica e non. Andrà a ritirarlo? Dipenderà dalle date dei concerti in agenda e di certo non lo impressionano le rimostranze di alcuni dei giurati che l'hanno prescelto. In fin dei conti è solo un Nobel, mica un Oscar. Eppoi vuoi mettere Hollywood e Los Angeles con la triste e fredda Stoccolma? Ai membri della Reale Accademia farebbe bene ascoltare il nostro Bennato ..non mettetemi alle strette, sono solo canzonette...
Vittore Trabucco
Treviso
Caro lettore,
anche Jean Paul Sartre non accettò, sdegnosamente, di ritirare il Nobel. Bob Dylan sembra intenzionato a seguire le orme del celebre filosofo. Perchè? Qualcuno ha cercato di dare una chiave di lettura politica a questo gran rifiuto: come potrebbe il cantore del pacifismo accettare un premio intitolato ad Alfred Nobel, cioè all'inventore della polvere da sparo? Ipotesi sugggestiva. Credo però che la ragione sia banalmente un'altra: Dylan, nel suo geniale egotismo, non ritiene il Nobel all'altezza di Dylan. E proprio per questa ragione non è neppure escluso che cambi idea all'ultimo momento. Facciamocene una ragione. Il mondo ha ben altri problemi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA quest'anno il Nobel per la letteratura è andato a mr Tambourine Man Robert Allen Zimmerman, in arte Bob Dylan, da Duluth, Minnesota. Spesso, di fronte alle scelte della Reale Accademia Svedese in campo letterario, ci si chiedeva ma chi è?, come nel caso della Szymborska, Mo Yan, o della Aleksievic ed era un interrogativo stimolante che portava a cercare e a leggere le opere di questi scrittori. Stavolta la domanda è ma perchè? e non c'è nessuna curiosità da soddisfare stante la notorietà planetaria del cantante in questione. La motivazione è «per aver creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana» Appunto! Ed il Nobel per la letteratura non è un qualsiasi Grammy Awards, perbacco.
Il richiamo poi agli aedi ed ai troubadours fa davvero sorridere e lo spocchioso silenzio del neo insignito la dice lunga sulla considerazione che ha per questo storico riconoscimento, per tutti il coronamento della propria carriera accademica e non. Andrà a ritirarlo? Dipenderà dalle date dei concerti in agenda e di certo non lo impressionano le rimostranze di alcuni dei giurati che l'hanno prescelto. In fin dei conti è solo un Nobel, mica un Oscar. Eppoi vuoi mettere Hollywood e Los Angeles con la triste e fredda Stoccolma? Ai membri della Reale Accademia farebbe bene ascoltare il nostro Bennato ..non mettetemi alle strette, sono solo canzonette...
Vittore Trabucco
Treviso
Caro lettore,
anche Jean Paul Sartre non accettò, sdegnosamente, di ritirare il Nobel. Bob Dylan sembra intenzionato a seguire le orme del celebre filosofo. Perchè? Qualcuno ha cercato di dare una chiave di lettura politica a questo gran rifiuto: come potrebbe il cantore del pacifismo accettare un premio intitolato ad Alfred Nobel, cioè all'inventore della polvere da sparo? Ipotesi sugggestiva. Credo però che la ragione sia banalmente un'altra: Dylan, nel suo geniale egotismo, non ritiene il Nobel all'altezza di Dylan. E proprio per questa ragione non è neppure escluso che cambi idea all'ultimo momento. Facciamocene una ragione. Il mondo ha ben altri problemi.
