La campagna dei veleni e una difficile ricostruzione

Domenica 4 Dicembre 2016
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Egregio direttore, 
finalmente si vota. Dico finalmente perché è stata una campagna elettorale infinita e dico finalmente perché su molti fronti tutto era bloccato in attesa del risultato del referendum. Bruno Vespa sul Gazzettino ha scritto che comunque vada, da lunedì le cose cambieranno. Speriamo sia cosi. Ma ho qualche dubbio sul fatto che cambieranno in meglio
Mauro Pagan
Venezia
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Caro lettore,
come ha detto il ministro Calenda venerdì sul nostro giornale, l’Italia dopo aver smesso per 20 anni di occuparsi di cose concrete, a partire dalle imprese, per dedicarsi a battaglie inconcludenti, oggi rischia nuovamente di ri-dividersi ideologicamente. Con buona pace del premier che ha parlato di una campagna elettorale bellissima, penso che, al contrario, sia stata una campagna elettorale divisiva, avvelenata e inutilmente volgare. Non è una questione di stile, ma di sostanza. In queste settimane non è mai sembrato essere in discussione, come prevede il referendum odierno, un altro Senato o un diverso rapporto Stato-Regioni, ma una sfida tra Nuovo e il Vecchio, il Buono e il Cattivo, la vera democrazia o la deriva autoritaria. Ancora una volta, dall’una e dall’altra parte, ha prevalso la tentazione di delegittimare l’avversario, di rappresentarlo come il Male. Non c’è stato uno scontro di contenuti ma di principi, in cui sull’altro fronte non c’era un avversario politico - cioè qualcuno da cui ci superano da opinioni ma con cui si condividono principi di fondo - bensì un nemico, vale a dire qualcuno da abbattere e da eliminare. Speriamo che da lunedì, chiunque vinca, il clima cambi. Ma dopo mesi di cannonate non sarà facile ricostruire
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