Assessori a termine? Meglio capaci
e rigorosi

Martedì 31 Maggio 2016
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Caro direttore, 
sta suscitando particolare clamore l’affermazione del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio sugli assessori a termine per il Comune di Roma. Ritengo, invece, positivo instaurare, non solo in politica, ma anche nella Pubblica Amministrazione, per i Dirigenti, tale provvedimento. Ci sarebbero di sicuro continui avvicendamenti ma a beneficiarne sarebbe il Paese.
Pasquale Mirante
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Caro lettore, in una giunta il sindaco, se non è soddisfatto del lavoro di un assessore, ha sempre la possibilità di togliergli le deleghe. Dunque tutti gli assessori sono, per definizione, a termine. Qual è dunque la novità dell'idea di Di Maio? Non è chiaro. A meno che M5S non intenda imporre d’autorità la rotazione a tutti suoi assessori. Ma anche questa non mi sembra una grande idea. Una legislatura dura 5 anni: un arco di tempo spesso neppure sufficiente per concretizzare progetti e interventi di riqualificazione di una città. Che senso ha interrompere a metà o a un terzo, il lavoro di un amministratore? Se uno è incapace è bene che neppure venga nominato o che se ne vada subito. Ma se fa un buon lavoro e se ha bisogno di tempo per dar concretezza ai suoi piani, perchè mai dovrebbe far posto a un altro, che dovrebbe poi ricominciare tutto da capo? Altra incognita: chi decide quando per un assessore il tempo è scaduto? Il sindaco o qualche direttorio esterno? In democrazia dovrebbero essere il cittadino e i suoi rappresentanti a scegliere, non qualche organismo investito di poteri supremi non si sa da chi. Invece di annunciare generici assessori a termine, sarebbe meglio che un candidato sindaco presentasse per tempo la sua squadra, indicando chi saranno, in caso di vittoria, gli assessori e quali i loro obiettivi. L'elettore così può scegliere e giudicare poi se le promesse sono state mantenute. In realtà più che di amministratori a tempo, abbiamo bisogno, a Roma come altrove, di bravi amministratori, capaci e rigorosi. E quando li abbiamo trovati, forse, è bene che restino al loro posto. Il più a lungo possibile (elettori permettendo). 
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