L'inno alla vita di una centenaria

Mercoledì 29 Marzo 2017
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Caro Direttore,
compirò 100 anni il prossimo giugno e, se posso guardare con serenità al tempo che mi resta, lo devo anche alle cure di cui ho goduto, lo scorso febbraio, nel reparto di chirurgia dell'Ospedale San Martino di Belluno. A tutto il personale del reparto va il mio ringraziamento per l'assistenza ricevuta durante la mia breve degenza e particolarmente al Dottor Candioli, non solo per le sue indubbie capacità professionali, ma anche per l'umanità, la gentilezza e la generosa disponibilità dimostrate.

La patologia invalidante di cui soffrivo aveva reso la mia vita quotidiana umanamente intollerabile e priva di dignità. I medici precedentemente consultati avevano scartato a priori qualsiasi tipo di intervento, né avevano ritenuto necessarie, considerata la mia età, ulteriori indagini o visite specialistiche. Grazie ai miei tre figli che non si sono arresi e hanno continuato a cercare una soluzione utilizzando anche le moderne tecnologie (Internet), siamo arrivati a incontrare, nel reparto di chirurgia, il Dr. Candioli, che ha suggerito un intervento meno invasivo di quelli tradizionali.

Il risultato degli esami preliminari è stato positivo. Grazie alle corrette spiegazioni del Dr. Candioli, i miei figli ed io, consapevoli che l'intervento avrebbe comunque potuto comportare qualche rischio, abbiamo deciso di affrontare l'operazione. L'esito positivo dell'intervento mi ha restituito dignità e una migliore qualità di vita, cui credo abbiano diritto persone di ogni età, perché la sofferenza fisica e psichica non fa differenze.
Ora sono tornata quella di prima: vecchia e con tutti i miei acciacchi, ma ho riconquistato il piacere di camminare e di guardare le mie montagne. «ecco perché se si cura una malattia si vince o si perde, ma se si cura una persona vi garantisco che in quel caso si vince, qualsiasi esito abbia la terapia» (dal film Patch Adams)


Vera Isotta Sacco Taz
Belluno



Cara lettrice,
il suo non è un semplice, e dovuto, ringraziamento alla sanità pubblica veneta. È anche uno straordinario inno alla vita. Tanto più importante poiché proviene da una persona che fra poche settimane taglierà il traguardo del suo primo secolo. Grazie per la sua testimonianza.
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