​Guerra all’Isis, è comprensibile la prudenza del nostro governo

Sabato 5 Dicembre 2015
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Caro direttore,
anche Germania e Inghilterra hanno deciso di scendere in campo e di schierarsi con decisione e senza ambiguità a fianco della Francia nella lotta contro il califfato dell'Isis.
Quella della Germania sarà anzi la più importante operazione militare dal dopoguerra e coinvolgerà 1.200 militari. L'Italia invece che fa? Ondeggia, traccheggia. Esprime solidarietà e vicinanza, ma non va oltre.
Mancanza di coraggio e di strategia o furba prudenza?


Franco Schiavon
Treviso


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Caro lettore,
l'Italia anche per ragioni geografiche è molto esposta alle minacce del terrorismo islamico e ha deciso di mantenere una linea di basso profilo, dando, se richiesto, sostegno operativo agli alleati ma scegliendo, almeno per ora, di non schierare uomini e mezzi nella guerra contro l'Isis. E' una scelta che ha una sua coerenza e che si inserisce in una linea di continuità con il passato anche recente. Tuttavia è pur vero che la risolutezza e l'impegno con cui Germania e Gran Bretagna hanno deciso di scendere in campo rischiano di far apparire la posizione italiana fuori-sintonia rispetto ai maggiori partner europei e quindi di isolare il nostro Paese. La parola guerra va sempre maneggiata con cura e credo che la prudenza del governo italiano sia comprensibile. Fanno però meditare le parole, molto applaudite, pronunciate l'altro ieri nel parlamento inglese dal deputato Hillary Benn, ministro degli Esteri del governo ombra laburista, proprio nel corso del dibattito alla Camera dei Comuni che ha votato a favore dell'intervento britannico in Siria. «Siamo fronteggiati dai fascisti», ha detto Benn, «Non solo per la loro brutalità, ma per la loro convinzione di essere superiori a ognuno di noi e a tutti coloro che rappresentiamo. Disprezzano i nostri valori. Disprezzano il fatto che crediamo nella tolleranza e nel decoro. Disprezzano la nostra democrazia, il modo con la quale questa sera prenderemo le nostre decsioni. E quello che sappiamo dei fascisti è che vanno sconfitti. Noi dobbiamo fare la nostra parte, dobbiamo fronteggiare questo male». Parole nette, che si possono o meno condividere, ma che fanno riflettere.

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