Internet, impedire che possa condizionare le nostre vite

Sabato 27 Agosto 2016
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Gentilissimo Direttore,
sono un trentenne e uso il social network, dove ho 1500 "amicizie" dai 20 ai 40 anni. Da tempo, ma soprattutto adesso dopo il terremoto, vedo l'enorme quantità di "notizie bufala" che vengono pubblicate e condivise, con centinaia di commenti abominevoli a seguire. Mi preoccupa l'Italia che stiamo costruendo, dove le nuove generazioni non aprono mai un giornale, sono nutrite di odio sociale e addirittura uno su due non capisce una frase di quattro righe. Mentre i giornalisti soggiaciono alle norme deontologiche e alle leggi dello Stato, essendo tenuti al controllo delle fonti, a un linguaggio dignitoso, eccetera... su internet invece sembra tutto consentito. È ora d'intervenire, perché un Paese non può fondarsi su milioni di persone che credono nelle scie chimiche, nel vaccino universale contro il cancro, nel terremoto arrivato come castigo contro la pasta all'amatriciana... Una volta esisteva il reato di "abuso della credulità popolare", già poco perseguito e infine depenalizzato da Renzi a gennaio: ma penso si debba punire chi inventa notizie del tutto infondate.Va salvaguardato il tessuto sociale e morale nazionale, impedendo che i giovani crescano imbottiti di bugie e veleno, e possano invece formare liberamente le proprie idee, però grazie a fonti attendibili. Perlomeno se vogliamo salvare il senso della nostra democrazia a suffragio universale. 


Leano Lunardi
Rosolina (Ro)




Caro lettore,
il mondo di Internet e' uno straordinario spazio aperto di libertà, di confronto, di contatto e di sviluppo. Ma è anche un mondo straordinariamente complesso e insidioso dove i tradizionali concetti di privacy, di libertà di parola e di espressione sono messi a dura prova. In questa realtà senza confini e senza limiti ciascuno può dire la sua incurante di tutto e di tutti. E ogni opinione, per quanto bislacca, violenta o inverosimile sia, può venire amplificata e diffusa a livello globale attraverso i social network. Manipolazioni e operazioni di disinformazione sono dunque all'ordine del giorno. E, paradossalmente, benché internet sia un mondo dove gli utenti sono catalogati e vivisezionati nei loro comportamenti e nelle loro abitudini, risalire agli autori di queste azioni di disinformazione si rivela spesso un'operazione complessa. Ma questa è solo una delle molte criticità che lo sviluppo portentoso del mondo web ha fatto emergere in tutto il mondo. Ciononostante in molti sono convinti che regolamentare Internet sia non solo impossibile ma anche sbagliato, perché contrario alla natura stessa della rete. Mi sembra una posizione sempre più difficilmente sostenibile.
Come ha scritto Lawrance Lessing, uno dei primi studiosi ad affrontare la questione: "In ogni epoca c'è un potere che minaccia la libertà e ci sono regole per salvaguardarla". Oggi questo potere è rappresentato dalla rete e dal suo utilizzo. È un potere sfuggente e impalpabile ma non per questo meno insidioso. Ma una delle grande sfide che abbiamo di fronte è impedire che questo potere possa operare e condizionare le nostre vite senza vincoli e senza freni. In gioco c'è la nostra libertà.
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