Furti, non confondiamo le vittime con i carnefici

Venerdì 4 Agosto 2017
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Egregio Direttore,
rimango allibito dalla notizia di quel tale che portando con sé uno zaino con dentro un Rolex e valori per un oltre 37.000 , lo dimentica in un rifugio, in un luogo di transito aperto, incustodito.
Quel tale non può lamentarsi, o meglio, dovrebbe farlo solo per la sua immensa dabbenaggine.
Premesso che nessuno dovrebbe rubare le cose altrui, ma come si fa ad addormentarsi in un luogo frequentato da gente che va e viene, fuori dalla vista del proprio preziosissimo bagaglio? Personalmente lo avrei indossato e mai lo avrei perso, non solo di vista ma nemmeno di contatto fisico.
Chissà se tutto quel valore verrà ridimensionato dalla polizza assicurativa che immagino il signore in questione avrà prudentemente stipulato.
Claudio Scandola


Caro lettore,
è vero: quel signore ha peccato di leggerezza. Ma è anche un po' strana e inquietante questa inversione di ruoli. Mi spiego: nei giorni scorsi lo scrittore Mauro Corona ha subito un tentativo di furto nel suo studio ed è finito lui sul banco degli imputati per aver confessato di aver rincorso con un'accetta i malviventi che volevano derubarlo. Ora questo signore sembra lui il colpevole, non i ladri che gli hanno trafugato in un bivacco alpino il suo zaino al cui interno, tra le altre cose, c'era anche un prezioso Rolex. A me, che frequento da anni le montagne, ha colpito più il fatto che qualcuno possa rubare lo zaino in un bivacco ad un altro escursionista, lasciandolo quindi senza nulla: mi sembra impensabile. Ma evidentemente non lo è. Almeno però non confondiamo le vittime con i carnefici.
Ultimo aggiornamento: 19:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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