Foibe, l'Anpi non riesce ancora a fare i conti con la storia

Sabato 11 Febbraio 2017
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Caro direttore, 
ho letto sul Gazzettino che a Porzus, luogo di strage, è avvenuto un incontro commemorativo tra due anime politicamente contrapposte di Anpi. Pensai che forse era arrivata primavera...

Il silenzio assordante di Anpi nelle manifestazioni per la Giornata del Ricordo, è stato potente: ovvero non ho visto nessun segno di loro nelle Commemorazioni qui a Padova. E facendo un giro di telefonate, ho scoperto nemmeno in altre cerimonie nel territorio. Allora Porzus 2017 cosa è stato? Una effimera partecipazione al dolore di altri per mera apparizione pubblicistica sui giornali.

Mi torna sempre a mente il dettato del Dpr 90/2010 art.937 e 941 in cui è chiaramente indicato che le associazioni iscrittevi, come appunto l'Anpi, devono astenersi da appariscenti esternazioni politiche. Avviene nel contrario. I negazionisti delle foibe carsiche e istriane che fomentarono ideologicamente al Parlamento contro l'istituzione del Giorno del Ricordo cambiano, forse, il pelo, ma certo non il vizio. 


Alberto Stevanin 
San Giorgio delle Pertiche (Pd) 




Caro lettore,
la partecipazione dell'Anpi alla commemorazione della strage di Porzus (dove furono trucidati 17 partigiani della brigata Osoppo da parte dei partigiani comunisti) resta un fatto comunque importante. Ma il Giorno del Ricordo, che commemora le foibe e l'esodo giuliano-fiumano-dalmata, è un nodo irrisolto per l'Anpi che non riesce a fare in fondo i conti con la storia del Paese e con la propria storia. E dimostra una evidente sudditanza nei confronti della vulgata culturale comunista.

L'Associazione partigiani sostiene che è necessario storicizzare e comprendere le ragioni che furono all'origine di quei fatti. Giusto. Ma di fronte a drammi e tragedie epocali come quelle che segnarono in modo indelebile la storia di una parte dell'Italia, la condanna viene prima di tutto. Poi si può discutere del resto. L'Anpi dopo molti decenni non sembra ancora in grado di farlo. 
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