È facile accusare gli avversari di far poco contro l'evasione, più difficile è avere il coraggio di cambiare la politica fiscale

Venerdì 15 Marzo 2024

Egregio direttore,
il re (regina) è nudo. Finalmente il vestito è caduto, abbiamo capito che il fisco è amico per gli autonomi che sono l'elettorato del governo: stralcio di cartelle, riduzione dell'Irpef, condoni. Tutti interventi pro potenziali evasori. Milioni di dipendenti e pensionati come me chiedono agevolazioni come per gli autonomi. Niente di più, niente di meno. È ora che il governo tratti tutti i cittadini alla stessa maniera. O no?

Renato Coin
Marghera (Venezia)


Caro lettore,
secondo gli ultimi dati disponibili il 55% delll'Iperf viene versata dai lavoratori dipendenti, il 30% dai pensionati e il 12% dai lavoratori autonomi.

E se nel caso delle prime due categoria, il gettito è costantemente salito negli ultimi vent'anni, nel caso dei lavoratori indipendenti, che sono circa 5milioni, è successo l'opposto: è calato di 6-7 punti percentuali. Bastano questi pochi dati a far capire, senza tema di smentite, che c'è una chiara disparità fiscale tra chi, volente o nolente, paga il gettito alla fonte e chi invece usufruisce di altre forme di tassazione sul reddito. Ed è altrettanto evidente che questi dati e queste dinamiche del gettito Irpef non fotografano la reale distribuzione della ricchezza del Paese. Del resto, secondo i dati ufficiali, degli oltre 41 milioni di contribuenti che hanno fatto la dichiarazione Irpef nel 2022,, oltre il 40% ha denunciato meno di 15 mila euro lordi annui. E se è evidente che questo 40% comprende fasce di cittadini realmente poco abbienti (pensionati sociali, lavoratori precari o part time etc), in molti altri casi questo reddito è piuttosto il risultato del ricorso ad agevolazioni e sconti vari che consentono di abbattere anche sensibilmente il reddito. Sottolineare questo non significa colpevolizzare nessuno: se la legge consente il ricorso a tali meccanismi, chi ne ha la possibilità è legittimo che li utilizzi e paghi meno tasse. Ma l'anomalia e la disparità di questo sistema restano. Dopodiché mi sembra assai azzardato attribuire questo stato di cose al governo in carica "amico degli autonomi" come lei afferma. I dati che ho citato sono riferiti al 2021-2022 quando altri partiti e altre maggioranze politiche erano alla guida del Paese. Non ricordo, e i numeri lo confermano, che costoro abbiano fatto granché per cambiare questa situazione o per riequilibrare le entrate fiscali. Né in quel momento né negli anni precedenti dove pure governavano. Fare polemica e propaganda sulle tasse o accusare gli avversari di non fare nulla contro l'evasione, è molto facile. Cambiare la politica fiscale, e avere il coraggio di farlo, è assai più difficile.

Ultimo aggiornamento: 16:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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