Quelle elezioni storiche che potevano cambiare ( in peggio) la nostra vita

Domenica 24 Settembre 2017
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Egregio direttore,
complimenti per il nuovo Gazzettino e per l'inserto dedicato ai vostri primi 130 anni di vita. Per quanto riguarda l'inserto mi permetto però di osservare che non è stato dato il dovuto risalto ad una data importantissima: 18 aprile 1948 la data delle elezioni politiche nazionali che hanno segnato la sconfitta del Fronte Democratico Popolare. Cosa sarebbe accaduto se l'esito fosse stato l'opposto?


Bruno Bazan
Castelfranco Veneto (Treviso)


Caro lettore, 
innanzitutto grazie. Tanti lettori ieri, dopo aver sfogliato il nuovo Gazzettino, hanno voluto farci sentire la loro vicinanza e il loro affetto. Pubblicare tutte le lettere non sarebbe stato materialmente possibile. La grande maggioranza di voi ha dimostrato di apprezzare la nuova grafica e il nuovo formato del giornale. Qualcuno ha naturalmente anche espresso delle riserve o suggerito cambiamenti. Voglio ringraziare tutti. Le parole di apprezzamento sono uno stimolo a continuare sulla strada intrapresa, le critiche uno spunto per migliorare. 

Non voglio però eludere la sua domanda. Abbiamo realizzato lo speciale 130 anni individuando una data simbolo per ogni decennio: una scelta che ci ha inevitabilmente esposto al rischio di omettere eventi importanti. Il 18 aprile 1948 è uno di questi. Quelle elezioni, infatti, sono state uno spartiacque della nostra storia. In quel giorno gli italiani non hanno scelto semplicemente per quale partito votare, ma in quale mondo vivere. In quello delle democrazie occidentali o nel cosiddetto socialismo realizzato. Credo che, anche a molti decenni di distanza, dobbiamo essere grati a quegli italiani che non ascoltarono le sirene del Fronte Popolare e decisero, magari turandosi il naso, di votare per le forze politiche legate all'Occidente. Poichè la storia non si fa con i se non possiamo sapere cosa sarebbe successo in Italia se l'esito di quello scontro elettorale fosse stato opposto.

Tuttavia l'esperienza drammatica e disastrosa delle cosiddette democrazie popolari credo abbia convinto anche molti di coloro che nel 1948 votarono per il Pci e i suoi alleati, ad ammettere di avere compiuto un errore che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche per il nostro Paese. Come las storia ha dimostrato, la cosiddetta via italiana al socialismo era, nel migliore dei casi, un'illusione che Mosca non avrebbe mai tollerato e, se necessario, avrebbe seppellito sotto i cingoli dei carri armati dell'Armata Rossa. Insieme alle aspirazioni di libertà e di democrazia degli italiani.
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