Le bombe Usa sulla Siria sono un messaggio a Putin

Sabato 8 Aprile 2017
24
Egregio direttore,
ma che strano, fino a pochi giorni fa Trump veniva sbeffeggiato e messo alla dai media mondiali ed italiani. Oggi, che ha fatto bombardare una base aerea siriana e ventilato arie di guerra superiori alle ex minacce di Obama, è stato beatificato seduta stante e dichiarato santo protettore dei bambini indifesi. Aria di primavera, o aria di banderuola?


Gianni Toffali 
Verona



Caro lettore,
molti osservatori dubitavano che Trump, fedele alla sua politica isolazionista, attaccasse davvero, e soprattutto in modo così rapido e deciso, la Siria di Assad. Dimenticavano però, questi stessi osservatori, che l'imprevedibilità è una delle caratteristiche del presidente Usa. Inoltre sarebbe stato abbastanza strano che Trump, dopo aver più volte accusato Obama di inerzia, non reagisse in modo energico alla prima grande crisi internazionale della sua presidenza. Non solo. Per l'inquilino della Casa Bianca la dichiarazione di guerra alla Siria è un messaggio diretto anche al grande alleato di Assad, quel Putin che Trump sta sempre più convincendosi essere il vero avversario della sua America. I missili lanciati sulla Siria sono segnali anche per Mosca e servono a far capire che la Casa Bianca non intende accettare passivamente lo spregiudicato attivismo di Putin. Infine c'è probabilmente un ulteriore elemento da considerare. Sul piano interno Trump sta conoscendo più di qualche battuta a vuoto. L'attacco alla Siria apre un fronte diverso e serve a restituire all'opinione pubblica americana l'immagine di un presidente determinato. E combattivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci