Bebe Vio non ha tempo per gli imbecilli del web

Domenica 23 Ottobre 2016
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Caro direttore,
recentemente ero presente ad un incontro con un giornalista televisivo e fra le altre cose è stato evidenziato che, mentre nella carta stampata (comprese le lettere al direttore'), il giornalista è responsabile di eventuali danni di immagine arrecati a persone, tutto quello che si scrive sui social o messaggi inviati durante le trasmissioni televisive, non è perseguibile dalla legge. Intendo non solo riferirmi ai tanti commenti negativi letti sui social in merito al viaggio di Beatrice Vio alla Casa Bianca con il premier Renzi, ma anche e soprattutto alle tante cattiverie e offese verso personaggi pubblici che gli utenti della rete scrivono quotidianamente.

Forse con la scusa dell'anonimato possiamo denigrare qualsiasi persona e mancare di quel senso civico che tutti dovremo avere? E le televisioni non potrebbero cestinare commenti impresentabili e utili solo a far crescere il disgusto fra gli spettatori? Ho letto che chi si lamenta sempre, danneggia i neuroni di gli sta intorno. Scusate la battuta, ma queste reti televisive dove tutto è possibile, sono forse convenzionate con case farmaceutiche di anti depressivi??
Cara Bebe, goditi il tuo momento di gloria' e non dar credito a commenti censurabili se solo fossimo un po' più seri. 

Annamaria De Grandis
Castelminio di Resana (Treviso)

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Cara lettrice, 
Enrico Mentana ha coniato il termine di webeti, ossia di ebeti (raffinato sinonimo di imbecillì) utenti del Web. Leggendo certi commenti in Internet penso che avesse perfettamente ragione. Quanto a Bebe Vio ha dovuto superare ben altre prove. Non credo che abbia né tempo né voglia di preoccuparsi delle umane miserie di cui è disseminato il mondo dei social. 
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