Andare subito al voto? Al Paese non conviene

Sabato 18 Febbraio 2017
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Caro Direttore, 
cosa ne pensa di questa frenetica richiesta di andare al voto della maggior parte dei partiti, fatta qualche eccezione? Evidentemente sono tutti convinti di vincere. Prima però devono sistemare la legge elettorale, o si sono dimenticati?
Molti lo chiedono in nome del popolo, chissà da quale parte del popolo che purtroppo, ahimè, non conoscono affatto. Altrimenti dovrebbero nascondere il loro rossore, se veramente riflettessero su quello che pensa di loro il popolo. Poi bisogna vedere cosa deciderà il Pd. Tutto preso dalle discussioni sul nulla: congresso si, congresso no, ecc.
Ma di cosa discutono? Cosa vogliono? Forse sono affascinati dal moto la disunione fa la debolezza (masochismo di sinistra)?
Quello che più mi stupisce è che nessuno, dico nessuno ci dice: noi vogliamo andare al voto e chiediamo agli italiani di darci la loro fiducia perchè intendiamo fare queste cose, con queste risorse provenienti da... e possibilmente in questo tempo. Credo che questo sì interessi al famoso popolo più di tutte le altre chiacchiere. 
Giancarlo Locatelli

Caro lettore, 
personalmente non vedo particolari ragioni per non andare al voto alla scadenza naturale, cioè nel 2018. Mi riesce davvero difficile pensare che, avendo un governo in carica, votare 8-10 mesi prima possa cambiare o migliorare le sorti della nostra economia e del Paese.
Anzi, temo che una nuova stagione di scontri e polemiche virulente, dopo quella del recente referendum istituzionale, nuocerebbe a quel poco di stabilità e di ripresa che abbiamo raggiunto. Sia a destra che a sinistra ci sono pressioni per andare alle urne al più presto, già a giugno. 
Mi sembrano però richieste che rispondono soprattutto a logiche di partito e di schieramento. Logiche rispettabili, ma che non sempre coincidono con gli interessi del Paese e della gente.
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