L'aborto e il dovere di applicare la legge

Venerdì 3 Marzo 2017
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Egregio direttore,
ho letto la storia di Giulia, la donna che ha ottenuto 23 rifiuti prima di trovare un medico e una struttura ospedaliera disponibili a praticarle l'aborto. Capisco il suo disagio, capisco meno lo scandalo che la vicenda ha suscitato. Forse ci si dimentica che esiste anche il diritto del medico di fare obiezione di coscienza. O forse qualcuno pensa che tutti dovrebbero essere a favore dell' aborto?
Mi sembra l'ennesimo segnale della deriva laicista verso cui sta inesorabilmente andando il nostro Paese.
Angelo Fino

Caro lettore,
non si tratta di essere pro o contro l'aborto. E neppure di contestare il sacrosanto diritto dei medici di esercitare l'obiezione di coscienza in base alle loro convinzioni etiche e religiose. Ma lo Stato italiano si è dato una legge che regola e autorizza l'interruzione volontaria di gravidanza.
Quindi se una donna sceglie di abortire deve poterlo fare senza dover bussare a decine di porte prima di trovare un medico disposto a effettuare l'intervento.
L'aborto è sempre e comunque un trauma e un percorso di sofferenza per la donna, aggiungere altre sofferenze e disagi non è giusto ne umano. Comunque la si pensi.
Ultimo aggiornamento: 16:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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