​A Renzi serve un colpo d'ala o rischia di uscire di scena

Giovedì 29 Giugno 2017
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Egregio direttore, 
il Pd è nato per unire e non per dividere sentenzia duro Franceschini. Ma chi è? Ho letto attentamente Meli ne il confronto politico (Gazzettino 28/6 pg. 8): la sua è una attenta riflessione sulla situazione attuale del Pd. Non è rosea. È da molto (ancora dai vecchi tempi) che la sinistra italiana è un magma incandescente che brucia se stesso. L'unico che non si può unire è ora uno solo: Renzi. Per questo sbrigativamente deve togliersi di mezzo. Ma in passato non è mai stata unita la sinistra per colpa di D'Alema, Bersani, Bertinotti e quant'altri fino ai giorni nostri con Prodi, Veltroni, Cuperlo, Emiliano, Orlando e Franceschini. E bisogna farli sti nomi e non sempre sotto intenderli e tacerli. La foto di Prodi a pagina otto è pietosa. Non suscita emozioni. Ma cosa vuole sto Pd, ma di che unità va in cerca la sinistra italiana che soccombe continuamente agli attacchi di destra, di centro e di estrema sinistra? E intanto la democrazia interna al Pd viene oltraggiata. Renzi a segretario del suo partito è stato eletto con regolari primarie vinte. Non capisco perché ora dovrebbe farsi da parte. Sono certo che Renzi non mollerà. Ma se dovesse oserei, comunque, ricordargli: il 41% delle europee 2014, il 40,89 % dei Si perdenti al referendum di dicembre 2016 sono dalla tua parte e attendono che tu dia vita (come ultima spiaggia) al movimento o soggetto politico della Nazione, per il bene comune. 


Natalino Daniele
Rubano (Pd)


Caro lettore, 
Renzi è stato eletto recentemente segretario del Pd da un congresso, quindi è solo lui che può decidere se farsi da parte o meno. Ma se decide di restare alla guida del suo partito, Renzi deve anche darsi una strategia. Dire cioè chiaramente ai militanti democratici e al resto degli italiani dove vuole andare, con quale programma e con quali compagni di viaggio. Solo in questo modo il dibattito interno al centrosinistra uscirà dalle secche degli slogan e delle petizioni di principio in cui si è impantanato, per l'ennesima volta, dopo il deludente risultato elettorale dei ballottaggi. Renzi è reduce da due sconfitte: ha perso il referendum ed è uscito malconcio dalle amministrative. Inoltre il suo gradimento nel Paese è sensibilmente diminuito. A questo punto o è in grado di dare un colpo d'ala e costringere il centro sinistra e le sue varie anime a fare i conti con la sua proposta politica o è destinato a farsi inesorabilmente logorare. E ad uscire di scena.
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