Nel Laos sono stati scoperti tre i virus molto simili al SarsCoV2 durante una ricerca con il coordinamento di Marc Eloit dell'Istituto Pasteur di Parigi sui pipistrelli condotta da ricercatori francesi e locali.
Non si potrebbe dire altrettanto della Cina sulla base di un'altra ricerca pubblicata sulla stessa piattaforma, condotta fra il 2016 e il 2021 su 13.000 pipistrelli di diverse località cinesi, ma nessuno dei virus individuati è risultato simile al SarsCoV2. Diverso il caso dei tre coronavirus scoperti nel Laos, nel cui genoma sono stati visti siti simili a quello che permette al SarsCoV2 di agganciarsi al recettore Ace2 presente sulla superficie delle cellule umane per invaderle. I coronavirus sono stati isolati dai campioni di saliva, feci e urine prelevati da 645 pipistrelli in caverne nel Laos settentrionale. In tre specie di pipistrelli a ferro di cavallo (Rhinolophus) sono stati trovati virus che somigliano al SarsCoV2 per oltre il 95%, chiamati Banal-52, Banal-103 e Banal-236.
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Lo stesso gruppo di ricerca ha studiato in laboratorio i siti dei tre coronavirus che sono in grado di legarsi al recettore Ace2, e perciò di infettare le cellule umane come fanno anche alcune varianti del SarsCoV2. Sempre in laboratorio il virus Banal-236 è stato messo in coltura con cellule umane e il prossimo passo, sarà studiarne il comportamento negli animali. Quelli scoperti nel Laos non sono i primi coronavirus simili al SarsCoV2. Lo scorso anno, per esempio, era stato scoperto nei pipistrelli dello Yunnan il virus chiamato RaTG13, identico al SarsCoV2 per il 96,1%, al punto da far pensare a un progenitore comune comparso fra 40 e 70 anni fa.