Tre degli 11 attivisti di Ultima generazione che questa mattina hanno bloccato la Tangenziale di Bologna sono stati arrestati con le accuse di violenza privata aggravata e interruzione di pubblico servizio.
Ultima generazione, chi sono gli arrestati
Due dei tre attivisti di Ultima Generazione, arrestati per il blocco in tangenziale di questa mattina, si erano cosparsi le mani con del cemento a presa rapida in modo da rimanere bloccati sull'asfalto e si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco e dei sanitari del 118 per liberarli. L'arresto per violenza privata aggravata - oltre all'accusa di interruzione di pubblico servizio aggravata - sarebbe dovuto al fatto che i tre attivisti bloccando la tangenziale hanno messo a rischio la loro incolumità e quella degli automobilisti. Inoltre i tre, secondo la Questura, sono ritenuti i promotori dell'azione di protesta e hanno preso parte ad azioni simili in passato. Tutti e undici gli attivisti sono stati anche sanzionati per blocco stradale.
Sono una ricercatrice universitaria e due capi scout i giovani arrestati per il blocco della tangenziale a Bologna. Lo riferisce Ultima Generazione che ha organizzato la protesta. «Silvia, Mida ed Ettore - dice il movimento - sono tutti e tre residenti e inseriti nel tessuto sociale bolognese. Sono persone comuni che hanno deciso di prendere posizione attraverso un atto di disobbedienza civile nonviolenta per il futuro della loro città denunciando così l'ipocrisia di un governo e di una regione che preferisce fare guadagnare profitti alle aziende autostradali piuttosto che risarcire i propri cittadini dopo una catastrofe». Per domani è confermato un presidio di protesta davanti al Tribunale quando, alle 10, saranno giudicati per direttissima.
«L'arresto di oggi - prosegue Ultima Generazione - è un attacco alla nostra democrazia. È bastata una proposta di legge ad hoc presentata alla Camera a firma della Lega in cui si propone di introdurre un nuovo reato per il blocco stradale, punito col carcere, per sentirne già le conseguenze. Il parlamento bypassato. I fatti di oggi vanno al di là di un'intimidazione politica, non solo questo governo non sta mettendo in sicurezza il presente e il futuro dei propri cittadini, ma sta reprimendo a livello giudiziario quello che dovrebbe essere invece portato nelle aule del parlamento».