Toti, cosa succede ora in Liguria? I timori giudiziari fanno fuggire i candidati: Rixi e Scajola si sfilano

Il centrodestra si interroga sul dopo-Toti ma nessuno finora è pronto a esporsi. La maggioranza: «Se votiamo subito, perdiamo». A sinistra c'è solo Orlando

Sabato 11 Maggio 2024 di Emilio Pucci
Toti, cosa succede ora in Liguria? I timori giudiziari fanno fuggire i candidati: Rixi e Scajola si sfilano

AAA, cercasi candidato per Genova.

Difficile, con l'aria che tira. Al momento, vista l'inchiesta giudiziaria in corso, è più un fuggi fuggi. Nessuno si fida, tutti (o quasi) si sfilano. Prima Claudio Scajola, poi il leghista (e luogotenente salviniano in Liguria) Edoardo Rixi. Ora, per il centrodestra genovese, il nome sarebbe quello di Marco Bucci, sindaco della Lanterna, che gode di un ampio consenso e che non risulta indagato nell'inchiesta che ha terremotato la giunta Toti. Ma il primo cittadino, spiegano nel centrodestra, non ci penserebbe proprio a lasciare la sua poltrona per buttarsi al buio in un'impresa che sarebbe alquanto improba qualora si andasse alle elezioni. Nessuno al momento pare intenzionato a metterci la faccia per il timore degli sviluppi giudiziari e i primi giri di colloqui (ferma restando la linea garantista nei confronti di Toti) hanno prodotto scarsi risultati.

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I dubbi

Perché la partita, al momento tutta giudiziaria, si sta giocando anche su un doppio filo: se Toti dovesse rimettersi alla decisione dei leader su un suo possibile passo indietro, chi si assumerebbe il compito di forzare la mano chiedendogli apertamente le dimissioni? Fdi gli ha dato un mese di tempo «per chiarire». «Ma deve chiarire lui o devono chiarire i magistrati?», la risposta della Lega e in questo caso il Guardasigilli Carlo Nordio ha intenzione di seguire la linea di Matteo Salvini, tracciata anche dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. E comunque il dibattito su chi possa eventualmente prendere il posto di Toti parte da un assunto che è posizione comune nella coalizione: «Se andiamo al voto ora perdiamo tutti». Meglio dunque al di là del garantismo aspettare. Anche perché, è l'altro aspetto, la convinzione è che l'inchiesta ancora non abbia detto tutto. Prudenza, quindi. O timore, meglio. Con la consapevolezza però che le elezioni potrebbero esserci anche a settembre o ottobre, soprattutto se dovessero emergere ulteriori novità. Ma chi schierare allora? Non Rixi, pare: «Bisogna trovare una persona completamente nuova». Altri, dall'ex vicesindaco di Genova Massimo Nicolò all'assessora di Fdi alle Pari opportunità e Sport alla Regione Simona Ferro, non si fanno avanti. Fuori dalla rosa, sembra, anche Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo. Tra i nomi che si facevano c'era la totiana Ilaria Cavo, dell'infettologo Matteo Bassetti o di Pierluigi Peracchini, presidente della Provincia della Spezia e sindaco della città da cui è partita l'inchiesta. Ma era prima dell'inchiesta, una vita fa. Adesso il "mantra" è tenere la barra dritta, tanto che si apprende in regione si sta discutendo della spartizione delle deleghe in capo a Toti, in attesa e con l'auspicio che possa tornare in tempi brevi il presidente della Regione. Ma si naviga a vista. E anche figure conosciute, come quella per esempio di Claudio Scajola, non rientrerebbero nella tela dei contatti di chi non esclude che si arrivi al "piano B", ovvero al voto anticipato. Si punta dunque a "resistere", a far passare la buriana, come fanno capire i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, oltre ad esponenti di Fi come Raffaele Nevi e Maurizio Gasparri. Poi ci sono le onde alte, il rischio paventato dal viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Rixi che la città si fermi e che le opere in cantiere si blocchino. La fiducia, anche se non piena, è nelle mani del vicepresidente della Regione, Alessandro Piana, che sostituisce pro tempore in tutte le sue funzioni e nella pienezza dei poteri il presidente agli arresti domiciliari per corruzione.

 

Il piano B

Dietro la strategia di muoversi con cautela, rilanciata da tutta la coalizione convinta che poi alla fine le accuse a Toti cadranno ad una ad una, si continuerà eventualmente ad esplorare la strada del candidato civico. Di un esponente fuori dalla schiera dei partiti. Anche perché per dirla con le parole di un big di Fratelli d'Italia «ora bisognerà rispondere ad una nuova ondata di antipolitica che si abbatterà dopo l'inchiesta di Genova». Pronto a cavalcare l'onda giustizialista c'è Giuseppe Conte, che oggi sarà a Genova. Il timore è che questa ondata possa portare ad alzare l'asticella dell'astensionismo alle Europee. Per questo motivo ci vorranno ancora diversi giorni, se non settimane, per tirare le somme. Mentre l'opposizione continua a decretare la fine della giunta Toti ma non sembra trovare, al di là dell'ex ministro dem Andrea Orlando, un candidato da contrapporre se e quando in Liguria si andrà alle urne.

 

Ultimo aggiornamento: 12:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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