Sicilia, non pagano le tasse: pignorati i beni ai deputati regionali

Lunedì 4 Gennaio 2016
Rosario Crocetta, governatore della Sicilia
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Ci sono anche alcuni deputati regionali in carica tra gli "evasorì iscritti nella black-list di Riscossione Spa, la societa" controllata dalla Regione che si occupa di recuperare i tributi non pagati in Sicilia e che rischia il fallimento dopo la bocciatura a fine anno, con voto segreto all'Ars, della norma che stanziava 2 milioni e mezzo di euro per la ricapitalizzazione. Ma sul numero degli onorevoli debitori col Fisco è polemica tra il quotidiano La Sicilia di Catania, che ha pubblicato l'elenco con tanto di nomi e cifre, e l'Assemblea regionale. Mentre il quotidiano elenca 23 parlamentari morosi riportando per ognuno di loro il presunto debito in un caso di ben 187 mila euro, il segretario generale dell'Ars, Fabrizio Scimè, in una nota specifica che «ad oggi sono stati notificati a questa Assemblea regionale siciliana, da parte di Riscossione Sicilia Spa, unicamente 5 atti di pignoramento presso terzi e citazione davanti al giudice delle esecuzioni mobiliari nei confronti di altrettanti deputati in carica per i quali è stata disposta la relativa trattenuta sulla indennità parlamentare». 
 
Nell'elenco dei deputati pubblicato dal quotidiano catanese figurano anche i nomi del presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone (Udc), e del presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo (Ncd). Entrambi però smentiscono. «Non ho alcun pignoramento in corso, nè Riscossione Sicilia ha titolo alcuno per avviare un'azione esecutiva nei miei confronti», replica Ardizzone, al quale viene attribuito un debito di 3.507,63 euro. «Mi sono visto costretto - sottolinea il presidente dell'Ars - a rinnovare l'incarico all'avvocato Salvatore Giannone del Foro di Messina, per tutelare i miei diritti di cittadino.

Già lo scorso 4 settembre, infatti, avevo presentato una querela nei confronti dello stesso giornale, per una non puntuale verifica delle notizie sul medesimo argomento». Mentre Vinciullo, che avrebbe un debito inferiore a 2 mila euro, afferma: «Non solo non sono debitore di nemmeno un centesimo nei confronti di Riscossione Sicilia, addirittura l'ente, da oltre due anni, così come notificatomi dall'Inail di Siracusa, mi deve 34,33 euro». Proprio in commissione Bilancio è giunto un nuovo disegno di legge, approvato prima di Capodanno dal governo Crocetta, per cercare di porre rimedio alla bocciatura della norma. Senza la ricapitalizzazione, come annunciato dal presidente di Riscossione, l'avvocato Antonio Fiumefreddo, la società sarebbe costretta a portare i libri in Tribunale, mettendo a rischio 700 posti di lavoro. Pronta a subentrare Equitalia.
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