Rai, i capigruppo Pd difendono i vertici dopo l'attacco di Anzaldi

Martedì 9 Febbraio 2016
Antonio Campo Dall'Orto
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«La Rai sta attraversando, grazie alla riforma da poco approvata dal Parlamento, una fase di transizione che deve garantire efficienza, dinamismo e competitività all'altezza delle sfide del nostro tempo. Per questo rinnoviamo la nostra fiducia nei vertici dell'Azienda che stanno gestendo la più grande impresa culturale del paese, una sfida che non si improvvisa nè si risolve nei primi pochi mesi del loro mandato». Lo affermano i capigruppo di Camera e Senato del Pd, Ettore Rosato e Luigi Zanda dopo il duro attacco lanciato a Monica Maggioni e al direttore generale Campo Dall'Orto da Michele Anzaldi (Pd), membro della Vigilanza Rai, intervistato dal Corriere della sera.

Una sfida, quella della Rai, che «dalla gestione del personale alla programmazione, dalla diffusione del segnale alla raccolta pubblicitaria. Alcuni segnali sono già arrivati - sottolineano Rosato e Zanda - altri arriveranno, e comunque sappiamo che molta strada resta da fare. In Commissione di vigilanza ogni parlamentare rimane libero di esprimere valutazioni personali. Resta fermo, però - concludono gli esponenti Dem - che la politica deve saper rispettare l'autonomia gestionale dell'azienda».

Questo quanto dichiarato da Anzaldi al Corriere: «Purtroppo, dopo sei mesi, dobbiamo ammetterlo: su Antonio Campo Dall'Orto e Monica Maggioni ci siamo sbagliati», sono «muti nel loro silenzio, altezzoso e arrogante». «Da quando ci sono loro, la Rai è peggiorata tantissimo.
Sia sul piano della comunicazione, sia su quello della trasparenza». «Ogni giorno l'azienda è sotto accusa per qualcosa: e loro che fanno? Non spiegano, non commentano». «La verità è che quei due si sono rivelati peggiori dei loro predecessori».
Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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