Pietro Parisi, il cuoco star si ribella al racket e caccia l'estorsore dal locale

Domenica 16 Ottobre 2016 di Enrico Ferrigno
Pietro Parisi, il cuoco star si ribella al racket e caccia l'estorsore dal locale
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Palma Campania. «Il pizzo, prego, sono il figlio del boss», la minaccia è stata netta, senza equivoci. E la risposta dello chef è stata altrettanto decisa e sdegnata mescolando passione civile e amore per la sua terra: «Il pizzo non lo pago, anzi, ti denuncio». Detto fatto e dopo poco i carabinieri si sono ritrovati fuori al ristorante di Pietro Parisi, chef di fama internazionale, il preferito di Nicolas Sarkozy e della Carla quando era a Parigi. «Ero qui per caso», s'è giustificato con fare spavaldo il figlio del boss. Ma lo chef s'è regolato nel modo migliore: denuncia immediata, senza trattativa, come consigliano gli esperti della lotta al racket per mettere subito ko chi pretende i soldi in nome del clan.

Dopo pochi minuti era su Facebook l'accaduto. Il patron del ristorante «Era Ora» è stato minacciato nel suo locale da un giovane da poco uscito di galera che gli ha chiesto del denaro mentre stava festeggiando il compleanno della figlioletta di appena tre anni. «A volte è difficile restare qui, anche se amo questa terra. Continuano a bussare alla mia porta. Quando finirà questa storia...». Il grido di dolore per una realtà matrigna ma che lo chef ha amato da sempre rinunciando 11 anni fa ad una carriera straordinaria al seguito del guru mondiale della cucina Alain Ducasse. Immediate le reazioni di sdegno: in poche ore il post è stato condiviso, apprezzato e commentato da oltre un centinaio di persone, diventando praticamente virale.

«Toglietevi dalla testa, anche se avete tremila problemi, che un imprenditore debba darvi dei soldi quando ne fate richiesta, io non ve li darò mai perché vi umilierei. Smettete di seguire il modello Gomorra, perché non porta da nessuna parte e cominciate a seguire le orme dei nostri padri quando il lavoro era il pane quotidiano ed il sudore rendeva uomini veri», spiega senza mezzi termini Pietro Parisi, lo chef contadino, mentre è in viaggio verso Montecatini per presenziare al Festival del libro e della cultura gastronomica.

La voce è rotta dall'emozione, ma non è per nulla intimorita dal ricordo di una notte da brividi.
È passata da poco la mezzanotte, Pietro Parisi è nel ristorante insieme alla moglie, alla figlioletta di appena tre anni e al personale che stava rimettendo a posto il locale dopo una giornata di duro lavoro. La bambina ha appena spento le candeline sulla torta, quando sull'uscio appare un giovane sulla ventina. Il suo complice resta a bordo di un'auto di colore bianco.

«Mo' song uscito dalla galera, ti devo dire una cosa», dice il malvivente prendendo per un braccio Parisi e tirandolo in disparte. Sono attimi di paura quelli che vivono la moglie e la bambina, spaventati da quella poco rassicurante presenza. «Vengo a nome di... dammi 50 euro», sbotta il giovane con toni minacciosi. Io non ho paura né di te né di chi ti manda, se vuoi i soldi vai a lavorare oppure vai al diavolo», risponde a muso Pietro Parisi. Ed è a questo punto che il malvivente guadagna l'uscita non prima di lanciare le sue ultime minacce al coraggioso chef.
«Mia moglie e mia figlia erano spaventatissime per cui ho telefonato ai carabinieri che mi hanno immediatamente fornito la loro assistenza», racconta Parisi che non si è mai piegato ai diktat della malavita. Agli inizi della sua carriera di ritorno dalla Francia fu avvicinato da esponenti di un clan che volevano influenzare la sua attività, ma lui si oppose con coraggio denunciando le pressioni subite. Ma minacce e richieste di danaro sono all'ordine del giorno, anzi della notte.
Ultimo aggiornamento: 16:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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