Città del Vaticano Il Governatorato - dove ha sede l'ufficio di controllo dei siti internet - ha bloccato l'accesso alla pagina web dai computer situati in sala stampa da cui si può aderire alla iniziativa promossa da un nutrito gruppo di teologi ultratradizionalisti per accusare il Papa di sette eresie, collegate a quanto è scritto nella «Amoris laetitia», l'esortazione apostolica con la quale Francesco ha aperto ai divorziati risposati. Da quei computer non si può più accedere alla pagina in questione, in nessuna lingua, questo perchè al Governatorato entrano in funzione dei router registrati in modo tale da bloccare tutto quello che potrebbe essere considerato poco opportuno. Fuori dal Vaticano, invece, la pagina risulta raggiungibile.
«L'accesso alla pagina web che state cercando di visitare è stato bloccato in accordo alle politiche si sicurezza istituzionali». Da nessun computer d'Oltretevere, dunque, si riesce ad aderire alla petizione del sito www.correctiofilialis.org, che accusa papa Bergoglio di essere un eretico, di seguire le correnti del modernismo e di manifestare troppo entusiasmo per Martin Lutero.
I tecnici vaticani che lavorano al Governatorato spiegano che i cosiddetti ruter di frontiera entrano in funzione automaticamente attraverso degli algoritmi per bloccare anche, per esempio, siti pornografici.
Stempera la polemica il portavoce del vaticano Greg Burke. «Nessun blocco dei pc del Vaticano. Semplicemente i pc della Sala Stampa, essendo di pubblico utilizzo, hanno alcuni filtri che entrano in conflitto con
raccolte fondi e simili, in particolare "quando portano ad altri indirizzi all’estero e questo per ragioni di sicurezza».
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