Migranti, 80 province mobilitate: oltre 5.600 rifugiati da ricollocare subito

Lunedì 30 Maggio 2016 di Valentina Errante
Migranti, 80 province mobilitate: oltre 5.600 rifugiati da ricollocare subito
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La Sicilia e la Calabria sono rimaste fuori dalla distribuzione: 5.600 persone da sistemare in tempi strettissimi, soprattutto in Campania, Lazio e Lombardia. La circolare del dipartimento Immigrazione e Diritti civili del Viminale, per far fronte al picco di arrivi che sfiora la quota 15.000 negli ultimi giorni, punta ancora a riequilibrare la ripartizione di migranti sul territorio. E, alla vigilia delle elezioni, non è un'impresa facile.

Proprio per evitare polemiche e strumentalizzazioni, gli 80 prefetti, che hanno ricevuto il documento dal ministero dell'Interno, sono stati allertati a trovare, in tempi strettissimi, a torvare sistemazione per 70 migranti in ciascuna provincia. Un'eccezione a quanto stabilito dalla conferenza unificata di luglio 2014 tra il governo e gli enti locali, un documento che prevede una distribuzione su base regionale, ma anche parametri rigidi che finora nnon sono stati rispettati a causa dell'atteggiamento ostile di alcuni governatori.

Il ministero sta anche valutando un nuovo piano, i criteri saranno resi noti soltanto dopo le amministrative, proprio per evitare, con quei candidati che hanno fatto della politica anti immigrazione un punto del programma elettorale, sterili controversie. Ma già oggi potrebbe arrivare un nuovo documento in materia di accoglienza. Intanto continua il braccio di ferro con l'Europa, con i tempi che contingentati er entrare a regime, mentre la proposta italiana degli hotspot galleggianti alle identificazioni viene ritenuta difficilmente realizzabile, almeno per il momento.
 
LA CIRCOLARE
Il Viminale punta ancora a riequilibrare la distribuzione sul territorio. Perché per quanto la Lombardia sia la prima nella classifica dell'accoglienza, con 15.391 migranti, ossia il 13 per cento dei 115.985 ospitati nelle strutture italiane (i dati sono del 27 maggio), la sproporzione con la Sicilia, in base ai parametri stabiliti, continua ad essere enorme. Gli accordi del 2014 prevedono che l'accoglienza avvenga sulla base della popolazione regionale. E, invece nell'Isola, che conta 5,082 milioni di abitanti, si contano 13.253 ospiti, pari all'11 per cento della cifra complessiva. Un dato che mal si concilia con i 10 milioni di residenti in Lombardia. L'ultima circolare esclude proprio la Sicilia e sollecita gli 80 prefetti a collocare 70 migranti in ogni provincia, prendendo in considerazione le strutture disponibili, dalle parrocchie alle Ong.

IL PIANO POST ELETTORALE
Il progetto del Viminale che punta a riequilibrare la distribuzione dei migranti nelle regioni, a fronte di una stagione che si annuncia difficilissima per numero di sbarchi, prevede il coinvolgimento di altri comuni nell'accoglienza. Attualmente sono circa 800 le città, piccole e grandi, interessate, la ripartizione dovrebbe adesso includere altri centri, finora rimasti estranei al piano, calcolato sempre sul numero degli abitanti per regione. Riguarda gli Sprar, i centri di secondo livello, e potrebbe assicurare altri 10mila posti. Resterebbero fuori i piccolissimi centri, che potrebbero comunque consorziarsi.

L'EUROPA
Resta invece aperto il fronte europeo, con le lettere inviate dal commissario Dimitris Avramoupolos al ministro Angelino Alfano, e dal direttore generale del Dipartimento Immigrazione e Affari interni ue, Matthias Ruete, al capo della polizia Franco Gabrielli, e al numero uno dell'Immigrazione del Viminale, Mario Morcone.

Il Viminale sta predisponendo la risposta, ma intanto Bruxelles non è convinta della soluzione della proposta italiana di istituire hotspot galleggianti, ossia navi dove i migranti possano essere identificati prima dello sbarco. In meritio alla proposta, inviata da Alfano e dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni ad Avramoupolos, Ruete chiede maggiore chiarezza sugli aspetti operativi. 

Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 15:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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