Usare per l’accoglienza le strutture dismesse della Difesa o del Demanio. Il progetto è stato valutato più volte, ma ora entra nella fase operativa, con l’obiettivo di recuperare il più rapidamente possibile trentamila posti per ospitare i nuovi arrivati e raggiungere la quota centociquantamila fissata come obiettivo del 2016 (anche se, ovviamente, non tutti i trentamila posti arriveranno dalla riqualificazione delle strutture della Difesa).
Ad una prima scrematura, le strutture che potrebbero essere riqualificate per l’accoglienza sono circa cinquanta. Un primo elenco era stato stilato tempo fa. In alcuni spazi sono stati già avviati gli studi di riqualificazione e tra poco partiranno i cantieri, per un totale di 23 spazi. Un mese fa, però, il prefetto Mario Morcone, titolare del Dipartimento Libertà civili, ha avviato un secondo screening che ha portato ad identificare altre 24 strutture, in tutta Italia. Il numero potrebbe cambiare ulteriormente: alcuni di questi vecchi edifici contengono amianto e sono di fatto inagibili fino alla bonifica, altri ancora sono stati utilizzati addirittura come depositi di rifiuti tossici. In ogni caso, almeno per il momento le valutazioni tengono conto delle effettive disponibilità delle amministrazioni locali ad accogliere i migranti.
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