Il medico a Crocetta: Lucia Borsellino va fatta fuori come il padre. E' bufera. Ma alla procura la telefonata non risulta

Giovedì 16 Luglio 2015
Il medico a Crocetta: Lucia Borsellino va fatta fuori come il padre. E' bufera. Ma alla procura la telefonata non risulta
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E' giallo sulla presunta frase choc («Lucia Borsellino va fatta fuori come suo padre») che secondo quanto scritto da L'Espresso avrebbe pronunciato il medico personale di Crocetta al telefono con il governatore della Sicilia. La procura la smentisce ma il settimanale conferma dicendo che è stata secretata.



«Agli atti dell'ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino», ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi. «I carabinieri del Nas - ha aggiunto Lo Voi - hanno escluso che conversazioni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti di Tutino». L'Espresso, in una nota, «ribadisce quanto pubblicato.
La conversazione intercettata risale al 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull'ospedale Villa Sofia di Palermo».




Lucia Borsellino «va fermata, fatta fuori. Come suo padre». Come Paolo Borsellino, il giudice assassinato il 19 luglio 1992: queste le parole pesantissime smentite dalla procura ma che secondo il settimanale sarebbero state intercettate pochi mesi fa. Secondo la ricostruzione dell'Espresso, Tutino, primario dell'ospedale palermitano Villa Sofia (agli arresti domiciliari), parla a Rosario Crocetta, che ascolta e tace: nessuna reazione di fronte a quel commento macabro nei confronti dell'assessore alla Salute della sua giunta (dimessasi qualche giorno fa), scelto come simbolo di legalità in un settore da sempre culla di interessi mafiosi. Sul governatore siciliano si è naturalmente scatenata la bufera, nonché una valanga di richieste di dimissioni. A giudicare «inevitabile» un suo passo indietro è stato anche il sottosegretario all'Istruzione Faraone, braccio destro di Renzi in Sicilia.



«È vero che la Procura smentisce? Oggi mi hanno ammazzato...», ha detto Crocetta in lacrime. «Perché... perché... Ma quanto è potente questa mafia che mi vuole fare fuori? Avrei potuto anche farla finita oggi...», si è sfogato dopo la smentita della procura. «Metodo Boffo? Peggio, d'ora in poi si può parlare di 'metodo Crocett'. Volevano farmi fuori», ha aggiunto.



«Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione», ha annunciato Crocetta, sull'onda delle polemiche. «Sto inviando una richiesta alla Procura di Palermo per avere un incontro con lo scopo di verificare la portata dell'intercettazione che riguarda Tutino», aggiunge il governatore. Crocetta annuncia che affiderà l'interim per la guida della Regione a Baldo Gucciardi (Pd), neo assessore alla Sanità, subentrato proprio a Lucia Borsellino, che si è dimessa dopo l'arresto di Tutino, nell'ambito di una inchiesta sull'ospedale Villa Sofia. Per quanto riguarda eventuali dimissioni, Crocetta afferma: «Prenderò la decisione finale nel giro di pochi giorni, dopo gli accertamenti». «Non sono legato alla poltrona, ribadisco la mia estraneità a questa vicenda - sottolinea - Ma quanto sta accadendo è più grave di un attentato fisico. Non intendo mettere la Sicilia nella condizione di subire attacchi, non faccio pagare prezzi al popolo siciliano. Ma di questa vicenda sono solo una vittima».



«Non ho sentito la frase su Lucia, forse c'era zona d'ombra, non so spiegarlo; tant'è che io al telefono non replico. Ora mi sento male», è la difesa del governatore della Sicilia che ripete: «Non l'ho sentita... non l'ho sentita quella frase...». Cerca di darsi una spiegazione: «Forse una zona d'ombra, forse è caduta la linea... ». «La prova che non l'ho sentita sta nel mio silenzio», aggiunge. «Sono veramente allucinato - insiste - Sono addolorato, sconvolto». «Se avessi sentito quella frase - prosegue - avrei reagito con durezza, non si scherza su queste cose. Quella frase colpisce tutte le persone che combattono la mafia. Posso essere stato destinatario di un messaggio così crudele?». «Voglio essere sentito dai magistrati su questa storia, farò una richiesta formale. Quello che mi sta accadendo oggi e la cosa più terribile della mia vita».



«Il mio assistito, con il quale ho parlato, nega nel modo più assoluto di avere mai pronunciato quella frase su Lucia Borsellino», afferma l'avvocato Daniele Livreri, difensore di Matteo Tutino, il medico personale di Rosario Crocetta attualmente agli arresti domiciliari.
«Anche se non c'è nulla di penalmente rilevante in quelle frasi, da un punto di vista etico si tratta di parole pesantissime. Se l'intercettazione esiste allora venga messa a disposizione delle parti. Ormai questa vicenda ha assunto un rilievo extraprocessuale ed è giusto fare subito chiarezza in modo che tutti, a cominciare dal sottoscritto, possano trarne le conseguenze», aggiunge il legale.



«Non posso che sentirmi intimamente offesa e provare un senso di vergogna per loro, è stato il commento di Lucia Borsellino. Alla domanda se fosse cambiato il suo giudizio su Rosario Crocetta, Lucia Borsellino ha risposto: «Preferisco non dire più nulla, un altro commento è superfluo».




«Parole schifose che offendono la dignità di Lucia Borsellino, la memoria di Paolo, la Sicilia e l'Italia intera. Un abbraccio a tutta la famiglia Borsellino»: così il presidente del Senato Pietro Grasso su Facebook commenta le parole di Matteo Tutino. dI «Parole inaudite e deprecabili» ha parlato anche la presidente della Camera, Laura Boldrini.



Un abbraccio di solidarietà è stato inviato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a Lucia Borsellino. A lei questa mattina, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, il premier ha fatto la prima telefonata della giornata.




«Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile. #Sicilia», scrive su twitter il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, braccio destro di Renzi in Sicilia. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha chiamato Lucia Borsellino per esprimerle «sdegno, affettuosa vicinanza e solidarietà per quelle parole che pesano in modo gravissimo e incancellabile sulla coscienza di chi le ha pronunciate». Alfano auspica che sia vero quanto affermato dal presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, e cioè che non ha sentito la «irripetibile frase pronunciata dal suo medico».
Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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