Legittima difesa, si cambia. "Licenza di sparare per chi subisce rapine in casa"

Mercoledì 3 Maggio 2017
Legittima difesa, "licenza di sparare per chi subisce rapine in casa"
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Cambia il codice penale e si allarga il concetto di legittima difesa, tanto da ricomprendere anche la “reazione ad un'aggressione commessa di notte”. La legge sarà approvata oggi a Montecitorio per passare poi al Senato portando con sé un nugolo di polemiche. Sulla scia degli ultimi fatti di cronaca, il ddl, arrivato in aula dopo due anni, si ispira all'ordinamento penale francese e prevede che possa considerarsi legittima difesa anche la reazione ad un'aggressione notturna o la reazione che segue “l'introduzione nei luoghi con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno”. 
 

Un ampliamento del concetto di legittima difesa che vuole estenderla ai casi di rapine notturne nelle abitazioni che negli ultimi tempi hanno suscitato un forte allarme sociale. Resta comunque ferma la necessità che vi sia proporzione tra difesa e offesa e l'attualità del pericolo. L'altra norma chiave del ddl precisa che è esclusa la colpa di chi reagisce “in situazioni comportanti un pericolo attuale per la vita, per l'integrità fisica, per la libertà personale o sessuale”. L'ultima novità prevede che nel caso in cui sia riconosciuta la legittima difesa, tutte le spese processuali e i compensi degli avvocati siano a carico dello Stato.

Un intervento troppo lieve per la Lega che invece chiedeva la non punibilità di chi, rapinato in casa propria o vittima di un crimine violento, reagisce nei confronti del criminale causandone la morte. Forza Italia che inizialmente aveva assicurato il proprio appoggio al testo ci ha invece ripensato. Lo stesso Silvio Berlusconi ha ordinato ai suoi deputati di votare contro una legge che giudica “non adeguata al bisogno di sicurezza degli italiani e a ciò che tutti gli italiani si attendono: una legge in grado di tutelare le persone per bene, quando sono aggredite”. Gli azzurri chiedevano che venisse introdotta la presunzione di proporzionalità tra aggressione e difesa perchè per il Cav “chi è costretto ad usare un'arma per difendersi non può essere sottoposto alla lunga e umiliante trafila di un procedimento giudiziario nel quale deve giustificare le sue azioni. Non si può chiedere alla vittima di dimostrare di essere una vittima”. Il Pd e i centristi di Ap invece difendono la legge, considerandola “una buona riforma”. 
Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 13:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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