Immigrati, per 6 italiani su 10 sono un peso, portatori di degrado e terrorismo

Giovedì 20 Luglio 2017 di Franca Giansoldati
Immigrati, per 6 italiani su 10 sono un peso, portatori di degrado e terrorismo
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Roma Baluba, beduino, zulù. Anche il linguaggio finisce per aggravare la percezione degli stranieri. Gli immigrati per gli italiani restano fondamentalmente un rompicapo, se non un fastidio. La maggioranza degli italiani nei confronti di coloro che sono sbarcati per una vita migliore nutre un atteggiamento ostile. Negativo. Il 60,1% è diffidente, il 6,9% dichiaratamente maldisposto contro il 17,2% che, invece, è animato da sentimenti positivi e di amicizia. I restanti (15,8%) fanno parte degli indifferenti. Un quadro che si complica se si entra nel dettaglio della quotidianità. Stereotipi, paure, lontananze culturali fanno da cornice a una fotografia implacabile, specchio di un Paese spaventato, secondo il Rapporto parlamentare Jo Cox (dal nome della europarlamentare britannica uccisa da un fanatico lo scorso anno). La relazione – presentata ieri mattina alla Camera dei Deputati dalla Presidente Laura Boldrini - prende in esame ciò che può essere oggetto di odio e discriminazione, dalle donne, agli omosessuali, dai transessuali agli immigrati.

Gli atteggiamenti negativi si mescolano alla chiusura di un confronto multiculturale. 6 su 10 vedono gli extracomunitari come un peso, causa del degrado circostante e portatori di terrorismo. Spiegano che un quartiere, per esempio, si degrada quando ci sono molti immigrati, perché diffondono criminalità e terrorismo. 7 italiani su 10 hanno anche dichiarato di non volerli come vicini di casa. Solo il 22,6% li accetterebbe se si comportassero in modo «adeguato». «Avere una immagine negativa degli immigrati, considerarli un pericolo per la civile convivenza, significa avere anche più difficoltà nel riconoscimento dei diritti di cittadinanza, per esempio la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati nel nostro paese, oppure la cittadinanza dopo un certo numero di anni di residenza regolare» si legge tra le pagine del rapporto.

A questo tipo di rifiuto si aggiunge anche il virus dell’islamofobia, relativa alla presenza di immigrati di fede islamica. Il 40% degli italiani ritiene che le pratiche religiose dei musulmani possano arrivare a minacciare minacciare il nostro modo di vivere. Il 41,6% afferma che non vorrebbe che vicino a casa prpria autorizzassero l’apertura di una moschea. Anche in questo caso prevalgono preoccupazioni per l’ordine pubblico e la sicurezza. Posizione nette che contrastano con il diritto costituzionale alla libertà religiosa che include il diritto di avere luoghi adeguati dove poter pregare. L’Italia pare non sia immune dall’odio strisciante verso il diverso. Un fenomeno veicolato anche dal linguaggio corrente pieno di neologismi e parole a doppio senso. In un capitolo affidato al professor Tullio de Mauro, in uno dei suoi ultimi lavori, vengono condensati tanti luoghi comuni. L’odio non sa fare a meno delle sue parole.

 
Ultimo aggiornamento: 20:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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