Genova, Grillo e Di Battista indagati per diffamazione

Venerdì 31 Marzo 2017
Genova, Grillo e Di Battista indagati per diffamazione
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«Davide-Cassimatis» segna un punto a suo favore contro «Golia-Grillo». La procura di Genova ha indagato il leader del M5S e il deputato pentastellato Alessandro Di Battista per diffamazione dopo la querela presentata venerdì dalla ex candidata esautorata da Beppe Grillo dopo aver vinto le comunarie. Il pm Walter Cotugno ha aperto i due fascicoli per diffamazione dopo alcune frasi sul blog pentastellato e per alcune interviste rilasciate da Di Battista e i due potrebbero essere sentiti nelle prossime settimane.

L'immagine del piccolo Davide che sfida il gigante è della stessa Cassimatis che l'ha usata in un post su Facebook poco prima della notizia dell'iscrizione di Grillo e di Di Battista nel registro degli indagati. «Stiamo affrontando una battaglia per la legalità e la trasparenza e ricordiamo che ogni volta che si disattende ad una regola, la si annulla. Quello che è successo a Genova potrebbe ripetersi altrove. È una battaglia di tutti. E noi ci sentiamo come Davide contro Golia, abbiamo ancora bisogno di aiuto», scrive Cassimatis pubblicando il numero di Postpay dove chi vuole potrà contribuire alla battaglia legale «per la democrazia e la giustizia». E sempre oggi il legale della ex candidata ha depositato presso il tribunale civile di Genova il ricorso contro l'annullamento del risultato delle comunareè. Il giudice fisserà nei prossimi giorni l'udienza per la discussione. Nel ricorso, Cassimatis chiede la sospensione delle votazioni online nazionali fatte all'indomani della sua esclusione e la riammissione della sua lista risultata vincitrice alle prime votazioni. E su questo punto la docente di geografia sembra abbastanza fiduciosa. «Mi aspetto il reintegro della lista che mi ha portata a vincere le comunarie.

Quel voto è stato regolare, secondo la democrazia diretta che è il principio base del Movimento», ha detto Cassimatis, che, intervistata da «Un giorno da pecora» ha ribadito di non essere a conoscenza di che cosa abbia spinto Grillo a scomunicarla e di dubitare che esistano documenti 'incriminantì nei suoi confronti. «Dubito che ci siano dei riscontri pesanti. Se veramente c'è solo un like ad un post di Pizzarotti mi sembra poco...», ha detto.

«Sono 12 giorni che ho chiesto di poter vedere le carte che sarebbero alla base della decisione di Grillo.

E come risposta ho ricevuto 12 giorni di silenzio», ha attaccato l'ex candidata, che oggi è stata avvistata sulle tribune del pubblico in consiglio comunale durante una difficile e delicata seduta sull'aggregazione fra Amiu, l'azienda partecipata del Comune di Genova per la raccolta dei rifiuti, con Iren Ambiente. Argomento sul quale ha deciso di pronunciarsi Luca Pirondini, il competitor di Cassimatis che ha vinto la nuova tornata di comunarie indetta da Grillo. In una nota Pirondini, che si firma «candidato sindaco MoVimento 5 Stelle Genova» commenta sulle vicende della giunta comunale in carica, senza fare il minimo cenno invece sul caso Genova. E dai vertici del Movimento filtra tranquillità e la considerazione che dopo la querela l'atto della procura era atteso.




 

Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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