Editoria, via libera del Senato al tetto agli stipendi Rai: 240mila euro

Mercoledì 14 Settembre 2016
Editoria, via libera del Senato al tetto agli stipendi Rai: 240mila euro
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Via libera unanime dall'Aula del Senato all'emendamento al ddl editoria - presentato dal relatore Roberto Cociancich (Pd) - che fissa per gli stipendi Rai il tetto di 240 mila euro previsto per gli amministratori pubblici. Il limite si applica «agli amministratori, al personale dipendente e ai consulenti» della tv pubblica.

L'unico parlamentare ad essersi astenuto sulla norma che introduce il tetto agli stipendi Rai è il senatore Giovanni Endrizzi del M5S che ha votato in dissenso dal suo gruppo che, invece, ha detto sì. «Con la mia astensione - ha detto Endrizzi intervenendo in Aula - intendo lasciare al Pd tutto il merito di passare la paletta dove il M5S ha indicato di pulire...».

I 5 Stelle, infatti, con Alberto Airola, avevano ribadito di essere stati loro «i primi» a protestare contro gli «stipendi d'oro» nel servizio pubblico radio Tv. Anche gli altri gruppi tra cui FI e Lega hanno rivendicato la paternità della decisione. Soprattutto Roberto Calderoli che, avendo «presentato per primo l'emendamento» in questo senso, ha chiesto e ottenuto che si votasse prima la sua proposta di modifica di quella di Cociancich. «Voteremo convintamente sì a questo emendamento - aveva detto Lucio Malan (FI) - perché è frutto del nostro lavoro».

Nella gara tra i partiti ad intestarsi la norma contro le mega retribuzioni è il Pd, con Francesco Verducci, ad esprimere grande soddisfazione: «Con questo emendamento, su iniziativa parlamentare - afferma il vicepresidente della Commissione di Vigilanza - la Rai fará un ulteriore salto di qualità su trasparenza e riordino delle retribuzioni, sanando la troppa confusione e le troppe iniquità, spesso stratificatesi negli anni, che ne compromettono pesantemente la credibilità e l'autorevolezza». «È un passo importante - afferma - che spronerà l'azienda a varare un vero codice di regolamentazione e alla completa trasparenza su tutte le retribuzioni, anche quelle artistiche».


Un percorso comune da seguire per attuare un piano di autoregolamentazione degli stipendi: è il tema su cui oggi ha discusso il cda della Rai, su proposta del dg Antonio Campo Dall'Orto.

Il piano, elaborato dalle Risorse Umane e arrivato sul tavolo del cda nelle ore in cui il Senato approvava il tetto ai compensi della tv pubblica, era stato annunciato da Campo Dall'Orto in Vigilanza prima della pausa estiva, subito dopo la pubblicazione online degli stipendi d'oro dell'azienda. 

Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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