Covid, torneremo a indossare le mascherine? In Italia aumentano i contagi: le regole sull'isolamento. In arrivo una circolare sui tamponi

Il Ministero della Salute sta mettendo a punto una nuova circolare. Regione Lombardia ne ha diffuso una

Giovedì 7 Settembre 2023 di Stefania Piras
Covid, in arrivo nuove regole su mascherine e tamponi: cosa sappiamo

Potremmo dover tornare a usare le mascherine? La risposta è sì perché i contagi da Covid sono in aumento: l'Italia , già una settimana fa (1° settembre 2023, ndr) risultava essere il secondo Paese per numero di contagi.

Ha registrato in 4 settimane 26.998 nuove infezioni, corrispondenti a un +81%. Mentre secondo il rapporto sul quadro dei contagi in Europa rilasciato oggi dall'Ecdc conferma l'aumento dei casi e non registra contraccolpi negli ospedali (nei riquadri in basso: gli accessi in ospedale dovuti al Covid e il tasso di occupazione delle terapie intensive)

C'è un fenomeno legato alle  nuove varianti.  Ne abbiamo scritto recentemente qui. Dobbiamo allarmarci? No. Prendere precauzioni? Sì, come quelle che abbiamo imparato a prendere in questi anni. È importante proteggere soprattutto le persone che hanno già delle patologie e per le quali, quindi, un'infezione Covid rappresenta un rischio. Come cambieranno le regole, allora? Quali provvedimenti sta studiando il Ministero della Salute? E soprattutto, quali sono le regole in vigore in questa fase se si risulta positivi al Covid? Cerchiamo di fare chiarezza.

 

Nuova circolare in arrivo: si punta sui test diagnostici di virus respiratori

Il ministero della Salute sta preparando una circolare il cui obiettivo è dare nuove regole per gestire, circoscrivere e isolare i contagi in aree particolari come gli ospedali dove non è il caso che il coronavirus, come altri agenti patogeni, proliferino. La nuova circolare della direzione Prevenzione del ministero della Salute disciplinerà l'esecuzione dei tamponi all'arrivo in ospedale e in pronto soccorso.

L'obiettivo è molto semplice: proteggere la categoria di persone fragili ricoverate e - secondo quanto apprende l'Adnkronos Salute, ma si sta ancora lavorando al testo definitivo - anche avere una diagnosi differenziale, nei pazienti sintomatici, con le altre patologie respiratorie circolanti.

In pratica si vuole capire subito se chi mette piede in ospedale ha contratto un virus respiratorio, se ha il coronavirus o l'influenza. Non solo test Covid in ospedale e Rsa, dunque, ma anche tamponi per altri virus respiratori. Ci potrebbe essere pure un'indicazione per una maggior attenzione nelle residenze per anziani.

 

In Lombardia è già operativa una circolare che impone di nuovo l'uso delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa

La direzione Welfare di Regione Lombardia ha inviato una circolare in cui si ribadisce la necessità di indossare le mascherine per operatori e visitatori di strutture con pazienti fragili, la possibilità per i visitatori di fare assistenza ai pazienti ricoverati in ospedale se si tratta di minorenni, persone in fin di vita, partorienti o donne con complicazioni nella gravidanza (anche in questo caso utilizzando sempre la mascherina, possibilmente Fpp2).

È anche richiesto il tampone in pronto soccorso a persone che si presentano con problemi respiratori e tosse non altrimenti spiegabili, a chi non presenta sintomi ma deve essere ricoverato in reparti dove si trovano pazienti immunodepressi o in ostetricia. «Il Covid - ha spiegato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso - fortunatamente grazie ai vaccini e ai passi avanti delle cure ora convive con noi senza provocare i danni dei primi anni di pandemia. Sappiamo bene però che per alcune categorie di pazienti, come gli immunodepressi e i fragili, può ancora costituire un pericolo di vita. Per questo motivo abbiamo appena inviato una Circolare ad Ats, Asst e Irccs lombardi, che prevede un'azione mirata a proteggerli quando si trovino all'interno delle strutture ospedaliere e residenziali socio-sanitarie».

«Una particolare attenzione - ha concluso - l'abbiamo posta sull'utilizzo della mascherina che, con l'avvicinarsi della stagione autunnale ed invernale, raccomandiamo venga indossata anche dove non obbligatoria: soprattutto Pronto Soccorso e negli ambulatori dedicati a pazienti fragili».

 

E adesso come sono le regole, invece?

Se sono positivo al Covid non devo più autoisolarmi. È però «consigliato indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o Ffp2), se si entra in contatto con altre persone». E «se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi. Applicare una corretta igiene delle mani. Evitare ambienti affollati». Sono quelle norme precauzionali cui si accennava prima: buon senso e responsabilità. 

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E se sono stato a contatto con una persona che poi è risultata positiva al Covid?

Per le persone che sono venute a contatto con casi di Covid-19 non c'è più alcuna misura restrittiva ma si «raccomanda di fare attenzione all'eventuale comparsa di sintomi di Covid-19 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto». E nel corso di questi giorni «è opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi, donne in gravidanza. Se durante questo periodo si manifestano sintomi suggestivi di Covid-19 è raccomandata l'esecuzione di un test antigenico, anche autosomministrato, o molecolare»

 

Le nuove varianti sono problematiche?

Tra le nuove varianti si segnalano EG.5, ribattezzata Eris, e la variante Pirola (BA.2.86). C'è anche la variante Kraken (XBB.1.5) per cui è stato autorizzato il vaccino Pfizer-Biontech aggiornato. 

Anche la casa farmaceutica Moderna ha annunciato che il proprio vaccino è aggiornato alla mutazione XBB.1.5 ed è efficace contro la variante BA.2.86 (Pirola), generando un aumento di 8,7 volte degli anticorpi neutralizzanti.

In Europa sono state osservate le seguenti varianti dominanti: Kraken (XBB.1.5) ed Eris (F456L) in queste proporzioni: Austria (70%), Belgio (62%), Danimarca (65%), Francia (56%), Germania (61%), Islanda (52%), Irlanda (63%), Italia (52%), Paesi Bassi (61%), Portogallo (64%), Spagna (44%) e Svezia (53%).

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«Attualmente, non ci sono prove che suggeriscano che l'infezione con una delle varianti emergenti» del virus del Covid «sia associata a una malattia più grave o a una riduzione dell'efficacia del vaccino rispetto ad altre varianti attualmente circolanti». È quanto dichiara la direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Andrea Ammon nel report rilasciato oggi. L'Ecdc ha pubblicato un aggiornamento sullo stato attuale della trasmissione di Covid-19 nell'Unione europea e nella zona economica europea, con un'analisi dell'impatto delle nuove varianti e considerazioni sulla salute pubblica per l'autunno 2023. «Gli individui più anziani e quelli con patologie concomitanti - ha aggiungo Ammon - restano più esposti al rischio di malattia grave se infettati, quindi i programmi di vaccinazione autunnale dovrebbero dare priorità alle persone di età superiore ai 60 anni e altri gruppi vulnerabili».

Negli altri Paesi sono tornate misure restrittive?

La mascherina è uno strumento fondamentale per interrompere le catene di trasmissione delle infezioni. Ci sono Paesi che stanno rivalutando l'impiego in aree come gli ospedali. A seguito dell'aumento dei contagi, l'uso delle mascherine è diventato nuovamente obbligatorio per il ricovero negli ospedali di Lisbona, ad esempio. In Francia il ministro ha raccomandato di «rimanere a casa se contagiati». E si sta tornando a parlare di mascherine a scuola. L'immunologo statunitense Anthony Faucivolto della lotta al Covid-19, le raccomanda ancora. Fauci è in pensione da dicembre scorso ma ha voluto lanciare un sentito appello alla popolazione sull' importanza di usare le mascherine quando il virus inizia a diffondersi in velocità. Fauci ha espresso «preoccupazione» che alla vigilia della stagione autunno-invernale in cui i virus respiratori si espandono, la gente ignori le raccomandazioni degli esperti di usare le mascherine se necessario. «Sono preoccupato - ha dichiarato - e non parlo di di nuovi obblighi, ma dell' opportunità a fronte di un aumento dei casi di nuovi contagi di tornare ad indossare le mascherine, in quanto i più vulnerabili restano a rischio di forme della malattia più gravi». Rivolgendosi agli esperti del governo, il noto virologo ha aggiunto: «Spero che se si arriverà ad un certo volume di nuove infezioni, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie diramino nuove indicazioni, sia pure non obbligatorie, sull'utilizzo di mascherine».​

Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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