Corona sbotta ancora in aula: «Voglio uscire, non ce la faccio più»

Martedì 4 Luglio 2017
Corona sbotta ancora in aula: "Voglio uscire, non ce la faccio più"
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«Non ce la faccio più a stare in carcere, ho subito un'ingiustizia, stavo facendo il mio affidamento, non è giusto». Sono le parole che Fabrizio Corona, presente oggi per un'udienza alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, va ripetendo in questi giorni, come ha spiegato il suo legale Ivano Chiesa, che lo assiste assieme al collega Luca Sirotti.

L'ex 're dei paparazzi', tornato in carcere a ottobre per il caso dei 2,6 milioni di euro in contanti trovati in un controsoffitto e in Austria, è stato condannato lo scorso 12 giugno a 1 anno ma con una sentenza che ha fatto cadere le accuse principali, tra cui l'intestazione fittizia di beni, e la misura cautelare. Corona, però, è ancora in carcere perché dopo l'arresto la Sorveglianza ha revocato l'affidamento, ma la difesa ha già fatto una nuova istanza. «Spero decidano prima dell'estate», ha detto Chiesa.

I legali hanno chiesto intanto ai giudici di prevenzione di sbloccare dei soldi sequestrati perché una delle società di Corona deve pagare le tasse. L'udienza davanti alle Misure di prevenzione con al centro i 2,6 milioni di euro sequestrati (ma anche il sequestro della sua casa di via De Cristoforis) è stata aggiornata al prossimo 3 ottobre (il presidente del collegio ha avuto un impedimento oggi per motivi di salute), quando partirà l'istruttoria del procedimento, con l'ascolto anche di testimoni chiamati dalla difesa, che si concluderà con la decisione sulla confisca o meno di quei beni.

 

Nel frattempo, però, da quanto si è saputo, la difesa dell'ex 'fotografo dei vip' ha chiesto ai giudici della stessa sezione di dissequestrare una parte dei contanti, perché una delle società riconducibili a Corona deve a breve pagare delle imposte. «Il Tribunale sta valutando», si è limitato a dire l'avvocato Sirotti.
Il collega Chiesa, sull'altro fronte del Tribunale di Sorveglianza, ha fatto notare che Corona «non ha più tanta pazienza, è innervosito perché non ce la fa più a stare in carcere e lo vive come un'ingiustizia perché anche il processo ha dimostrato che non doveva tornare dentro. È stato revocato l'affidamento - ha aggiunto il legale - su un presupposto che non c'era e ora bisogna porre rimedio a questa ingiustizia». La «procedura» di richiesta di un nuovo affidamento in prova ai servizi sociali, ha confermato Chiesa, «è stata avviata e il Tribunale ora deve fare il più presto possibile, i giudici stanno lavorando, ancora è passato meno di un mese dalla sentenza e questi sono i tempi fisiologici, ma spero che si pronuncino prima dell'estate». 

Ultimo aggiornamento: 22:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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