Consip, Renzi: «Mio padre? Se è colpevole pena doppia. Lotti non deve dimettersi»

Venerdì 3 Marzo 2017
Consip, Renzi: «Mio padre? Se è colpevole pena doppia. Lotti non deve dimettersi»
10

«Se c'è un parente di un politico indagato in passato si pensava a trovare le soluzioni per scantonare il problema ed evitare i processi. Io sono fatto in un altro modo: per me i cittadini sono tutti uguali. Anzi. Se mio padre secondo i magistrati ha commesso qualcosa mi auguro che si faccia il processo in tempi rapidi. E se è davvero colpevole deve essere condannato di più degli altri per dare un segnale, con una pena doppia». Lo dice Matteo Renzi a "Otto e mezzo" in merito al caso di suo padre, Tiziano Renzi, interrogato oggi nell'ambito delle inchieste delle procure di Roma e Napoli su Consip.

«Io sto dalla parte dei magistrati anche quando c'è di mezzo mio padre», prosegue. «Noi non siamo come quelli che quando si indaga la sindaca di Roma sono garantisti: io della Raggi non ho chiesto le dimissioni, non sono garantista a targhe alterne - aggiunge - Se la buttiamo sulla questione processuale e penale devo dire con molta forza, a tutela della comunità di persone che ho rappresentato, a iniziare dal Pd, che si aspetta la sentenza sempre, si è garantisti e si rispetta la presunzione di innocenza». E ancora: «Non sto in un partito guidato da un pregiudicato, io ai miei principi ci tengo. Io ho una fedina penale diversa da Beppe Grillo».

Luca Lotti deve dimettersi? «A mio giudizio assolutamente no. Conosco Lotti da anni ed è una persona straordinariamente onesta, lo devono sapere sua moglie e i suoi figli. Io non scarico mai gli altri: non l'ho fatto con Delrio, Boschi e ora Lotti. Non accetto processi sommari», dice poi Renzi. «Lotti non ha alcun rapporto con Romeo». «Romeo è una persona che è stata indagata, processata e assolta la volta scorsa e adesso è di nuovo sotto procedimento».​ E sulla mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento 5 stelle: «Decide il Parlamento: se passa la fiducia rimane, se non passa va a casa. È semplice». «Sulla vicenda Lotti - prosegue l'ex premier - non è cambiato niente in due mesi, stiamo costruendo le cose più incredibili. Intanto da tre mesi, dal referendum, con la scissione e l'inchiesta non si parla più dei problemi delle persone ma solo di cosa fa Renzi».

Quanto al Pd e alla sfida delle primarie contro Michele Emiliano e Andrea Orlando, Renzi parla di «bellissima sfida e io non parlo male degli altri.

A differenza di altri». «Non vedo motivo per rinviare» le primarie, ribadisce l'ex segretario. E sul Pd: «Molto difficile che il partito valga il 40%, ma in ogni caso non è mio il 40%, non l'ho mai pensato: ho detto che se il 59% è tutto di chi ha votato no, il 41% è di chi ha votato sì». «Dobbiamo tutti fare il tifo per il governo e perché il governo vada avanti». 

E poi la legge elettorale: «Rischiamo di finire in una melma, in un pantano» politico. E per evitarlo, «la mia opinione è che la soluzione migliore di legge elettorale sarebbe il Mattarellum». Ci sono i voti per approvarlo? «Spero di sì, penso di no».

In merito alla condanna di Denis Verdini in primo grado l'ex premier la definisce «pesante» e «se la condanna verrà confermata» in via definitiva, è un «fatto rilevante, grave e con conseguenze non solo politiche ma anche personali», dice poi. «Quanto al giudizio politico, se si è fatto Jobs act, Expo e Giubileo e una serie di cose concrete, è perché c'è stata una maggioranza che nonostante il fallimento delle elezioni 2013 ha governato. Se non c'era Verdini non passavano i diritti civili, perché Bersani non ha vinto le elezioni nel 2013».

Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci