Richiesta arresto Azzollini. Bindi:
«Bisognerà studiare le carte»

Giovedì 11 Giugno 2015
Richiesta arresto Azzollini. Bindi: «Bisognerà studiare le carte»
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«Bisognerà studiare le carte: di fronte ad una richiesta di arresto, prima si studiano le carte poi si prendono le decisioni».

Così il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, sulla richiesta di arresto per il senatore Ncd Antonio Azzollini: «Io sono una garantista - ha proseguito Bindi intervenendo a Omnibus - il punto è: la politica ha capito che non si fanno affari con nessuno oppure no? Il quesito riguarda l'Ncd ma anche una parte del mio partito.



L'inchiesta mafia Roma dimostra che una parte della politica si è messa sul mercato. Io sono per il finanziamento pubblico dei partiti - ha concluso - che sia poco e certificato. Sono contraria al finanziamento privato».



«Il commissariamento della capitale e anche dire che non è successo niente sono due alternative micidiali: nel caso in cui ci si trovasse di fronte a precedente pericoloso, si valuti se la politica per il bene delle istituzioni debba fare un passo indietro: si trovi una soluzione politica. Non sto dando indicazioni, ma un partito politico deve essere al servizio delle istituzioni e semmai fare un sacrificio se le istituzioni possono essere a rischio», ha detto Rosy Bindi a Omnibus.



«La politica deve mettersi al servizio delle istituzioni: Zingaretti e Marino sono fuori dall'inchiesta Mafia Roma e forse la loro presenza è anche una garanzia», continua. E aggiunge: «Lo scioglimento dei Comuni - ha aggiunto - è cosa molto seria, dettato da una legge che va rivista. Non sfugge cosa significherebbe sciogliere Roma per mafia. Al tempo stesso non sciogliere un comune nel caso in cui ci fossero i presupposti creerebbe un precedente drammatico. Quindi io dico: in questa materia dello scioglimento dei comuni bisogna trovare una terza via: un comune che si trova in una situazione difficile come quello di Roma deve essere sottoposto ad un controllo e ad una vigilanza speciali: per esempio non si può sopportare che ci sia una stazione appaltante per ogni assessorato».



La commissione Antimafia ascolterà Salvatore Buzzi, attualmente in carcere a Nuoro, in occasione di una missione in Sardegna. «Il salto di qualità di Buzzi e Carminati - ha aggiunto Bindi - c'è stato con la giunta Alemanno.
Buzzi è il vero corruttore: è la figura che si presenta con il volto buono, è l'anello di congiunzione dei vari mondi». Bindi ha aggiunto che verranno ascoltati anche i partiti e che la Commissione acquisirà, appena verrà consegnata, la relazione della Commissione d'accesso al comune di Roma. «Ci rimettiamo ovviamente alle decisioni del prefetto Gabrielli - ha aggiunto - il Pd di Roma dopo l'inchiesta ha agito con fermezza, sono fiduciosa». «Il Pd romano - ha detto Bindi - è uno dei partiti che non ha ancora interiorizzato che una cosa è il partito, una cosa le istituzioni, una cosa gli affari ... è un vecchio vizio. Sicuramente un comitato d'affari c'è - ha aggiunto, rispondendo ad una domanda - anche se alcuni del comitato non si conoscevano tra loro e sicuramente chi conosceva tutti era Buzzi».
Ultimo aggiornamento: 10:05

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