Berlusconi al vertice del Ppe, domani il "ritorno in Europa"

Lunedì 27 Marzo 2017
Berlusconi al vertice del Ppe, domani il "ritorno in Europa"
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Noi siamo l'unica chance per i moderati in Italia, va ripetendo Silvio Berlusconi, sempre più convinto che Forza Italia debba essere il perno del futuro centrodestra. Per il leader di Fi la casa naturale resta la famiglia europopolare. Per questo, non vuole mancare all'appuntamento  di domani a Malta, quando il Ppe celebrerà il suo congresso. Un modo per marcare la profonda differenza rispetto al cosiddetto fronte sovranista formato dalla coppia Salvini-Meloni, senza però arrivare allo scontro diretto con Lega e Fdi, che restano gli alleati storici in vista delle prossime politiche.  
L'obiettivo di Berlusconi, infatti, nonostante i rapporti non certi idilliaci con Salvini (tra i due non c'è stato nessun incontro segreto chiarificatore, ma solo un contatto telefonico, assicurano dalle parti di via Bellerio e di palazzo Grazioli), non è cambiato: riunire i moderati e dialogare con tutti senza alimentare polemiche solo controproducenti, che favorirebbero la volata di grillini e astensionisti. Un obiettivo necessariamente legato al tipo di legge elettorale che uscirà dal Parlamento.  Alla due giornì maltese, che aprirà i battenti ufficiosamente domani con un cocktail di benvenuto , è prevista una folta delegazione azzurra, formata da 18 di parlamentari in veste di delegati, a cui bisogna aggiungere i 12 eurodeputati guidati dal capogruppo Elisabetta Gardini, compreso il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani.

Secondo l'ultima lista aggiornata, sono previsti anche 19 ospiti. L'ex premier è atteso per mercoledì 29, ma la sua dovrebbe essere una passerella a metà: ha deciso di partecipare al summit (forse resterà anche alla cena con i leader dei Popolari) ma non farà nessun intervento dal palco, perchè attende la piena riabilitazione giudiziaria da parte della Corte europee dei diritti dell'uomo. Parlerò quando avrò dalla Corte di Strasburgo il riconoscimento pieno e completo della mia innocenza, avrebbe detto ai suoi il leader forzista.

Il messaggio di Berlusconi ai sovranisti, dunque, è chiaro: Forza Italia è un partito moderato, alternativo alla sinistra e alleato con la destra, come lo sono le forze politiche del Ppe più o meno in tutt'Europa. E ancora: noi siamo i veri populisti, nel senso che vogliamo dare voce e volto alla gente. Noi non siamo antieuropeisti, ma critici di questa Europa contraddittoria, poco solidale, soffocata da burocrazia ed egoismi nazionali, il refrain da Arcore.  In realtà, raccontano, Berlusconi punta a togliere acqua al mulino della Lega, riprendendosi la scena europea, in attesa del verdetto di Strasburgo. Se la Corte dei diritti europei dovesse accogliere il ricorso dei legali guidati da Niccolò Ghedini, riferiscono, Berlusconi potrebbe rivendicare la sua leadership e la guida del centrodestra sarebbe saldamente nelle mani di un moderato, non certo di chi vuol mandare in soffitta l'Europa e l'euro.  

L'ex premier non intende polemizzare con il Carroccio, convinto che alla fine Salvini dovrà, per forza di cose, soprattutto in una logica elettorale di coalizione, abbassare i toni e accettare l'alleanza con Fi, come già sta accadendo per le amministrative di primavera. Salvini mi darà ragione, avrebbe confidato il presidente di Fi. A Malta ci sarà anche Gianfranco Rotondi, leader di Rivoluzione Cristiana, movimento federato con Fi: «La mia presenza al vertice quale delegato rafforza la nostra federazione con Fi e l'auspicio di poterla presto allargare agli amici dell'Udc, che hanno condiviso con noi la battaglia referendaria per il no». L'ultima volta di Berlusconi a un vertice del Ppe risale a due anni fa, quando partecipò al summit di Madrid del marzo 2015.
Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 07:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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