Renzi: pil sarà positivo, patto nazionale per la ricostruzione. Olimpiadi, se Raggi dice no Roma è fuori. E attacca ancora D'Alema

Giovedì 1 Settembre 2016
Renzi: pil sarà positivo, patto nazionale per la ricostruzione. Olimpiadi, se Raggi dice no Roma è fuori. E attacca ancora D'Alema
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«Domani incontrerò il rettore del Politecnico di Milano, voglio coinvolgerlo in questo lavoro, bisogna mettere i migliori a gestire il progetto Casa Italia». Lo annuncia Matteo Renzi a Rtl 102,5 rilanciando l'appello all'unità della politica: «Vorrei che litigassimo sul resto, c'è tanta materia ma su questo progetto facciamo un grande patto nazionale».

Flessibilità. «I soldi ci sono poi se mancano si prendono utilizzando tutte le flessibilità europee, non mi preoccupo di questo, il punto chiave è controllare centesimo per centesimo e fare progetti seri», ribadisce Renzi dopo il vertice con Angela Merkel di ieri nel quale «ho spiegato che che i soldi che ci servono ce li prendiamo ma è fondamentale fare bene». 

Errani. «Tra le varie esperienze del passato per la ricostruzione, alcune riuscite altre no, noi abbiamo scelto quella emiliana ed Errani era commissario, ha lavorato molto bene. Il principio è ricostruire come era, dove era», spiega il premier. 

Pil. «Penso che ci sarà un segno positivo perché ad esempio i servizi sono aumentati e quindi è probabile l'aumento ma non è lo zero virgola che fa la differenza, il punto è che l'Italia sta riducendo deficit, la Spagna fa il 5 per cento di deficit e se facessimo così avremmo 50 mld di euro in più da spendere. Noi lavoriamo passo dopo passo, io lavoro per il futuro per far tornare la voglia di investire». Così ancora Renzi, facendo il confronto con i dati negativi del pil nei governi precedenti il suo.

«Sul lavoro continueremo ad abbassare le tasse, il prossimo anno porteremo l'Ires al 24 per cento per le società di capitale ma anche al 24 per cento l'Iri per le società di persone», ribadisce Renzi. «Conosco solo su una regola, abbassare le tasse. Non conosco altra regole. In tanti l'hanno detto ma poi nessuno l'ha fatto», insiste poi il premier.

Lavoro. «Vorrei sempre fare di più ma dal 22 febbraio 2014, secondo i dati Istat, ci sono 585mila posti di lavoro in più e questo è merito del jobs act. La realtà è che il paese ha avuto un miglioramento, non ancora soddisfacente ma per me straordinario, sul numero dei posti in più ci avrei messo 3 firme». Il premier difende poi i dati sul lavoro. «Molte sono trasformazioni, sì, ma lo vada a dire a chi prima non aveva un lavoro a tempo indeterminato. L'Italia prima era totalmente ferma e ora è ripartita», aggiunge Renzi.

Nuovo attacco a D'alema. «Credo che D'Alema abbia tutto il diritto di esprimere la sua opinione, ha avuto in passato opinioni diverse, ha cambiato idea. Chiedetegli perché, ma a me seguirlo mi interessa relativamente. Forse D'Alema e Berlusconi immaginano una grande Bicamerale, sono 30 anni che ne parlano. Tra D'Alema e Berlusconi è la storia di un grande amore che va rispettato». Così Matteo Renzi, a Rtl, risponde sugli attacchi di Massimo D'Alema sul referendum. «Noi abbiamo fatto la riforma che prevede risparmi e un paese più semplice, se c'è qualcuno che crede che al prossimo giro faranno una grande Bicamerale, sono 25 anni che raccontano la stessa cosa, libero di farlo, tanto in Parlamento c'è chi crede alle sirene del Mediterraneo». 

«Non abbiamo pensato alla data del referendum, in questa settimana ho pensato a tutto meno che al referendum», dice infine Renzi. Sulle sue scelte in caso di una eventuale vittoria del no, il premier ha spiegato: «Ho già detto quello che dovevo dire, il referendum riguarda il futuro del Paese e io smetto di parlare del mio futuro, chi mi conosce sa cosa penso e cosa farò. Di me non parlo più».

 
Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 18:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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