Esulta Alessandra Todde, candidata del centrosinistra per le regionali in Sardegna, ma la sua vittoria al fotofinish non può essere ancora certificata nei numeri e il giorno della proclamazione potrebbe slittare.
Cosa succede ora
Dalla Regione fanno sapere che si tratta di seggi che non sono riusciti a concludere le operazioni di spoglio delle schede che, insieme ai verbali, sono finiti nell'ufficio elettorale circoscrizionale del tribunale di competenza che dovrà concludere lo scrutinio, probabilmente entro 15 giorni. E c'è subito chi ha gridato a un altro flop dopo quello del 2019, quando per attendere la proclamazione del presidente occorse aspettare diverse settimane.
Le polemiche
Critiche alla Regione sono piovute dallo staff della governatrice sarda in pectore, ma l'amministrazione - anche con una comunicazione ufficiale - ha spiegato che il sistema informatico ha funzionato alla perfezione. Anche uno stress test sull'efficienza della macchina aveva dato esito positivo, ma è evidente che qualcosa nella comunicazione tra comuni e Regione non ha funzionato. Il ritardo dei dati ha scatenato anche l'ilarità dei social con diversi meme. Nel frattempo, però, ci si dovrà accontentare di questi dati parziali e definitivi allo stesso momento che potrebbero trascinarsi dietro diverse polemiche, anche politiche. È infatti esiguo il numero di voti - circa 3mila di differenza - che distanziano Alessandra Todde dal candidato del centrodestra Paolo Truzzu, arrivato secondo: o almeno così dicono i risultati attualmente disponibili.
Il Consiglio regionale
Si attendono anche i risultati relativi ai nuovi consiglieri regionali. Il Consiglio regionale è l'organo legislativo della Regione sarda: approva le leggi regionali e ha la facoltà di modificare lo Statuto della Regione. È costituito da 60 consiglieri, che rappresentano, in maniera proporzionale alla popolazione, le circoscrizioni provinciali in cui è ripartita la Sardegna. Oltre alla funzione più propriamente legislativa, il Consiglio ha il compito di indirizzare e controllare l’attività esecutiva della Giunta.
Il Presidente del Consiglio regionale
Nella prima seduta di legislatura, il Consiglio regionale elegge il proprio Presidente. Il Presidente del Consiglio regionale è il rappresentante dell’intera Assemblea sarda ed è il garante imparziale e indipendente dei diritti dei consiglieri regionali. Ha il compito di convocare il Consiglio, moderare la discussione, amministrare l’Assemblea, imporre l´osservanza del Regolamento interno.
Presiede anche l’Ufficio di Presidenza, che è l’organo collegiale che collabora col Presidente per la gestione amministrativa del Consiglio regionale. L’Ufficio di Presidenza è formato da due Vice Presidenti (che fanno le veci del Presidente in caso di sua assenza o impedimento), da tre Questori (che provvedono alla gestione dei fondi del Consiglio e ne stilano il bilancio) e da quattro Segretari, tutti nominati tra i consiglieri regionali.
Il Presidente presiede anche la Conferenza dei Presidenti di Gruppo (che sono i rappresentanti di ciascun gruppo politico presente nel Consiglio), che ha compiti consultivi sullo svolgimento dei lavori consiliari.
Le Commissioni consiliari
Al proprio interno, il Consiglio è ripartito in sei Commissioni permanenti, costituite dai consiglieri regionali. Le Commissioni hanno il compito di esaminare i progetti di legge presentati dalla Giunta o dai consiglieri e tutti i documenti da discutere nell’Assemblea. I testi dei progetti di legge possono essere modificati dalle Commissioni prima di essere presentati all’Aula. Inoltre, le Commissioni hanno un compito consultivo e di controllo: devono esprimere pareri sulle materie di rispettiva competenza e controllare l´operato della Giunta regionale, verificando l’attività degli Assessorati e svolgendo interpellanze e interrogazioni.