Migranti, Renzi attacca: «Se i Paesi dell'Est non accolgono, stop all'erogazione dei fondi»

Giovedì 13 Aprile 2017
Migranti, Renzi attacca: «Se i Paesi dell'Est non accolgono, stop all'erogazione dei fondi»
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«Parliamoci chiaro. O i Paesi dell'Est europeo iniziano ad accogliere i migranti o si cambiano le regole dei fondi europei. E così smettiamo di dar loro miliardi di euro. Questa era la posizione avanzata nel 2016 dall'Italia. Oggi grazie al bravo sottosegretario Gozi è diventata proposta ufficiale. Qualcuno la chiama ricatto, io la chiamo giustizia. Avanti». Lo scrive su Facebook l'ex premier Matteo Renzi.

L'intervento dell'ex segretario del Pd arriva all'indomani dell'approvazione del rapporto su ricollocamenti e reinserimenti da parte della Commissione europea. Il documento indica chiaramente quali Paesi dovrebbero attivarsi per rispettare ledecisioni del Consiglio Ue sui ricollocamenti, volte ad alleviare il peso che grava sulle spalle dei Paesi di primo arrivo, Italia e Grecia, a causa del funzionamento del sistema di asilo dell'Unione: Ungheria e Polonia, scrive Bruxelles, «ancora rifiutano del tutto di partecipare allo schema di ricollocamento» dei rifugiati dall'Italia e dalla Grecia negli altri Stati dell'Ue, mentre altri, come Bulgaria, Croazia e Slovacchia «stanno ricollocando su base molto limitata».

«Se gli Stati membri - si legge ancora nel rapporto - non aumenteranno presto i ricollocamenti, la Commissione non esiterà a fare uso dei suoi poteri a norma dei Trattati per coloro che non avranno rispettato le decisioni del Consiglio». La Commissione, inoltre, sottolinea che «l'obbligo legale di ricollocare i rifugiati eligibili non verrà meno dopo settembre»: gli Stati dovranno ricollocare le rispettive quote in ogni caso, anche una volta scaduto il piano. Tuttavia, il "guardiano dei Trattati" preferirebbe non essere costretto ad usare il bastone, anche se i rapporti con Varsavia e Budapest non danno segni di miglioramento. Il commissario alle Migrazioni e agli Affari Interni Dimitris Avramopoulos ha messo in chiaro che l'avvio di procedure di infrazione nei confronti dei Paesi recalcitranti per palazzo Berlaymont resta l'extrema ratio: «Ho sempre detto - ha affermato - che noi siamo qui per convincere, non per imporre. Tento sempre di trovare soluzioni. La mia sensazione è che, se attacchiamo i Paesi riluttanti a prendere parte allo schema, questo non aiuterà i rifugiati. E noi vogliamo trovare soluzioni che aiutino i rifugiati».
Ultimo aggiornamento: 20:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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